Quando Sono Nati gli Allevamenti Intensivi e Perché Fanno Male agli Animali?

Calves chained by their necks inside a barn.
Credit: Jo-Anne McArthur / We Animals Media

Forse abbiamo sentito parlare di “allevamenti intensivi” senza renderci conto di quanto siano comuni, di quanti animali stiano soffrendo al loro interno e di cosa significhino per il nostro pianeta e per noi. Nel blog che segue diamo uno sguardo a come siano nati gli allevamenti intensivi e perché è assolutamente necessario che questa pratica così diffusa finisca presto. 

Cosa Sono gli Allevamenti Intensivi?

Si parla di “allevamento intensivo” quando il concetto di produzione di massa solitamente utilizzato per le fabbriche di componenti meccanici viene applicato a esseri viventi. È un processo assolutamente disumano. Bovini, polli e maiali non sono barattoli di fagioli o cuscinetti a sfera d’acciaio, sono creature senzienti che possono provare dolore, sperimentare un’ampia gamma di emozioni e avere i propri desideri, bisogni e preferenze. Nel sistema degli allevamenti intensivi, sono invece trattati come se nulla di tutto ciò fosse importante, ed è solo il profitto che guida ogni decisione presa e ogni pratica adottata.

Quando Hanno Avuto Inizio gli Allevamenti Intensivi?

Il fenomeno è iniziato negli anni ’20, quando gli allevatori hanno iniziato a rendersi conto che potevano aumentare la produzione di uova allevando migliaia di volatili in un unico grande capannone, anziché lasciarne un numero minore a scorrazzare liberamente nelle aie e nei pascoli. 

In Gran Bretagna, le pratiche zootecniche iniziarono a intensificarsi dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando la sicurezza alimentare fu messa al primo posto dopo molti anni di razionamenti. Il governo offrì sussidi agli allevatori per generare una produzione sempre maggiore e questa è una tendenza che è continuata fino ad oggi, nel Regno Unito e altrove, nonostante i molti problemi – ambientali, sanitari ed etici – che ha causato.

Chi Ha Dato Inizio agli Allevamenti Intensivi?

È una bella domanda a cui non è facile rispondere. È il culmine di un’ideologia che cerca di controllare e sottomettere gli animali e il mondo naturale, al fine di perseguire ricchezza, status e potere. Tali forze risalgono a secoli fa. 

È iniziata quando l’uomo ha iniziato a insediarsi e ad allevare di proposito animali con caratteristiche specifiche? È iniziata quando gli allevatori si sono resi conto che potevano aumentare la produttività confinando molti più animali in stalle e gabbie? O quando i governi hanno iniziato ad approvare leggi che utilizzano i soldi dei contribuenti per sostenere questi sistemi di produzione di massa, portando così l’allevamento intensivo da nicchia a mainstream?

Quando Hanno Iniziato a Diventare Popolari gli Allevamenti Intensivi?

Si è diffuso fra metà e la fine del XX secolo e ancora oggi si sta espandendo in gran parte del mondo.

Gli allevamenti intensivi sono diventati velocemente popolari perché il mondo zootecnico è diventato più ricco e il pubblico ha potuto accedere a carne, latte e uova a basso costo. Sembrava un’ottima notizia per tutti, tranne che per gli animali stessi, ovviamente. Ma poi abbiamo scoperto che le foreste vengono abbattute per poter allevare più animali, che le persone che vivono vicino agli allevamenti si ammalano, che gli oceani e i fiumi si inquinano, che il clima si surriscalda, che le persone si ammalano per aver mangiato così tanti prodotti di origine animale, che si diffondono nuove pandemie e che cresce la resistenza agli antibiotici… ed ecco che gli allevamenti intensivi sembrano in realtà l’idea peggiore che abbiamo mai avuto. 

Dove è più Diffuso l’Allevamento Intensivo?

Nel nord del mondo, la maggior parte degli animali sfruttati per la carne, il latte, le uova o il potenziale riproduttivo è allevata in strutture intensive. Questo sistema industriale intensivo si sta espandendo rapidamente anche in altre parti del mondo. Purtroppo, tutti gli spaventosi effetti collaterali dell’allevamento intensivo si fanno sentire anche in questi altri territori.

Le Date Salienti nella Storia degli Allevamenti Intensivi

  • XVI secolo – I colonizzatori introdussero nelle Americhe gli animali domestici; questo tipo di attività richiedeva grandi estensioni di terreno, che furono sottratte alle popolazioni indigene
  • XVIII secolo – la rivoluzione agricola britannica ha visto un aumento significativo della produzione agricola, compreso l’allevamento degli animali selezionati per determinate caratteristiche produttive
  • XIX secolo – la rivoluzione industriale ha creato nuove tecnologie che hanno permesso di intensificare l’allevamento degli animali
  • Anni Venti – gli allevatori hanno iniziato a incarcerare le galline per rendere più efficiente la produzione di uova
  • Anni Quaranta – dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli allevamenti intensivi presero piede nel Regno Unito spinta dai sussidi a sostegno di una maggiore produttività
  • Anni Quaranta – l’uso di antibiotici permise agli allevatori di aumentare il numero di animali ammassati in spazi angusti
  • Anni Settanta – gli allevamenti suinicoli negli Stati Uniti d’America iniziarono ad intensificarsi rapidamente
  • Anni Ottanta – la stragrande maggioranza degli animali allevati sono ormai incarcerati, e spinti al – e spesso ben oltre il – loro limite biologico
  • Oggi – il 99,8 per cento dei polli allevati in Italia è rinchiuso in strutture intensive, e in Europa ben l’80 per cento degli animali viene allevato intensivamente. Sono quasi 5 miliardi di creature senzienti.

Quali Sono le Condizioni di Vita degli Animali negli Allevamenti Intensivi?

La vita degli animali intrappolati nel sistema degli allevamenti intensivi è piena di disagio, miseria, dolore, paura e frustrazione. Vengono loro negati i comportamenti naturali e viene dato loro il minimo indispensabile per tenerli in vita giusto il tempo di raggiungere il peso ottimale per essere macellati a scopo di lucro. Sono intrappolati in gabbie, recinti o stalle sporche. Manca l’aria fresca e non c’è spazio per muoversi, pascolare, sbattere le ali, fare il nido, appollaiarsi o volare. Le condizioni di vita degli animali intrappolati in questo sistema sono indifendibili. 

Confinamento Crudele

Miliardi di animali sono confinati in gabbie o recinti così piccoli da non riuscire quasi a muoversi. Maiali, polli, tacchini e vitelli sono gli animali più comunemente confinati in questo modo, ma anche i pesci sono vittime di questo confinamento crudele all’interno del sistema zootecnico intensivo. Gli animali sono ammassati gli uni sugli altri, senza preoccuparsi dello stress, della frustrazione e della sofferenza fisica che questo causi loro. 

Trattamento Disumano

Nell’odierno mondo della produzione di massa, gli animali sono trattati come una serie di parti del corpo da cui trarre profitto. Le femmine vengono inseminate ripetutamente e i piccoli, il latte e le uova vengono loro rubati. Gli animali vengono picchiati, mutilati e abbandonati a soffrire e morire. Quelli che sopravvivono a questo sistema spietato vengono macellati.

I Polli e le Galline Vengono Sbeccati

Una delle tante mutilazioni effettuate legalmente negli allevamenti è il debeaking, cioè lo sbeccamento. Le condizioni negli allevamenti sono così affollate che gli uccelli non possono muoversi senza scontrarsi con altri individui; non possono allungare le ali o fare più di un passo o due per tutta la loro vita. 

Non sorprende quindi che gli uccelli sfoghino le proprie frustrazioni gli uni sugli altri, proprio come faremmo noi se fossimo rinchius* continuamente in una piccola cabina con altre dieci persone. Invece di riconoscere il grande danno che stanno facendo agli uccelli e di migliorare le loro vite, gli allevatori tagliano le estremità dei loro becchi con una lama rovente. In questo modo, quando gli uccelli si beccano l’un l’altro per la frustrazione, causano meno danni e non si perdono profitti. Naturalmente, questa mutilazione fa male. Può causare un forte dolore per il resto della loro vita. Ma che importanza hanno gli individui per un sistema che si concentra solo sulla produttività e sui profitti?

Muta Forzata

Si tratta di un termine improprio; questo processo è più precisamente chiamato “inedia deliberata”. Si tratta della pratica comune negli Stati Uniti di negare tutto il cibo alle galline che depongono le uova per un periodo che può arrivare fino a tre settimane. Gli allevatori hanno scoperto che quando gli uccelli sono finalmente autorizzati a mangiare di nuovo, le uova che producono sono più grandi e quindi più redditizie. 

Durante queste settimane di agonia, gli uccelli perdono peso e le loro piume cadono. Sono così affamati da mangiare qualsiasi cosa, comprese le piume perse. Immaginate di essere deliberatamente affamati per tre settimane solo per poter guadagnare qualche centesimo in più dal vostro corpo. Fortunatamente, tale pratica è del tutto vietata nel nostro paese.

Manipolazione Genetica

I tratti genetici più profittevoli vengono selezionati volutamente negli animali, anche quando ciò comporta un costo enorme per gli individui stessi. I polli allevati per la loro carne sono stati selezionati geneticamente dall’industria per ingrassare così tanto e così velocemente che il loro cuore e le loro ossa di solito cedono. Le loro morti sono inserite nel bilancio dei profitti e delle perdite e, finché i soldi continuano ad arrivare, quei milioni di vittime non hanno molta importanza per l’industria.

Anche le mucche sono state selezionate per produrre molto più latte di quello che i loro vitelli potrebbero mai bere, e questo significa che le loro mammelle possono diventare dolorosamente gonfie e più suscettibili a infezioni come la mastite. Questa infezione è uno dei motivi per cui molte mucche vengono abbattute in giovane età.

Livelli Insalubri di Ammoniaca

Le deiezioni prodotte dagli animali contengono ammoniaca. In piccole dosi non è dannosa, ma quando miliardi di animali sono stipati nei capannoni, la quantità di deiezioni prodotte è enorme… e così anche il loro impatto. L’ammoniaca contenuta nella lettiera può causare ustioni alle zampe e al torace degli animali, oltre a congiuntiviti e problemi respiratori. Può avere ripercussioni sulla salute dei lavoratori degli allevamenti e anche delle persone che vivono nelle immediate vicinanze, che possono soffrire di una ridotta funzionalità polmonare.

L’ammoniaca è anche un inquinante ambientale pericoloso e diffuso, che danneggia gli ecosistemi sensibili, compresi i corsi d’acqua e le specie vegetali ecologicamente importanti. L’allevamento di animali è la causa principale dell’inquinamento da ammoniaca.

Perché gli Allevamenti Intensivi Sono Nocivi?

È un sistema nocivo per le persone, gli animali, e per il nostro pianeta, e la sua dismissione arriverà sempre troppo tardi. 

Benessere Animale

Non c’è dubbio che gli animali soffrano terribilmente all’interno degli allevamenti intensivi. L’incarcerazione di massa, le mutilazioni e l’ingravidamento forzato sono solo l’inizio. 

I polli soffrono comunemente di insufficienza cardiaca e ossa rotte, ma non ricevono cure veterinarie, che costerebbero più di quanto valga la loro vita per l’allevatore. Le mucche allevate per poter prendere il loro latte soffrono di zoppia e mastite, mentre le scrofe subiscono lesioni, prolassi e piaghe da decubito per essere costrette a partorire su pavimenti di cemento. Le terribili sofferenze inflitte agli animali negli allevamenti sembrano infinite, e questo prima di considerare le percosse deliberatamente inflitte da lavoratori agricoli frustrati, riprese troppo spesso da telecamere nascoste.

Anche lo stress emotivo degli animali è enorme. I piccoli vengono sottratti alle madri e gli animali non possono comportarsi come ogni loro istinto li spingerebbe a fare. Non possono fare il bagno di polvere, scavare e raspare nella terra, aprire le ali al sole, fare il nido, avere privacy quando partoriscono, appollaiarsi, vagare liberamente o volare. Tutto ciò che renderebbe la loro vita degna di essere vissuta viene loro negato.

Impatto Ambientale

La zootecnia intensiva è alla base della crisi climatica, della crisi della biodiversità e della crisi dell’inquinamento.

Utilizza troppa terra, acqua ed energia e restituisce troppo poco in termini di calorie. Non c’è da stupirsi se i ricercatori dell’Università di Oxford affermano che il “singolo, più potente modo” in cui possiamo aiutare l’ambiente è abbandonare la carne e adottare un’alimentazione vegetale.

Problematiche Legate alla Salute Umana

Quando gli alimenti di origine animale fanno parte della nostra dieta, aumentiamo il rischio di sviluppare patologie croniche come malattie cardiache, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro. Al contrario, una dieta vegetale integrale riduce i rischi di malattie croniche e contribuisce a migliorare la digestione, i livelli di energia, l’umore, il sonno e la salute mentale.

Gli Allevamenti Intensivi Sono Illegali?

No, ma dovrebbero esserlo.

Perché gli Allevamenti Intensivi Esistono Ancora?

Esistono perché l’industria carnea ha creato una domanda e un’aspettativa di prodotti di origine animale a basso costo, per poi trarre profitto da questa domanda. Il ciclo di sofferenze e danni causati agli animali – e non solo – dagli allevamenti intensivi finirà solo quando smetteremo di acquistare prodotti di origine animale e sceglieremo invece alimenti sani e genuini a base vegetale. A differenza di carne, latte e uova, questi prodotti non costano alla Terra, non causano sofferenze a miliardi di animali e non mettono a rischio il nostro stesso futuro.

Fatti e Statistiche degli Allevamenti Intensivi

  • Il 99,8 per cento dei polli allevati in Italia è rinchiuso in allevamenti intensivi
  • L’80 per cento degli animali allevati in Europa è in allevamenti intensivi
  • Almeno 50 miliardi di animali sono allevati intensivamente ogni anno
  • Gli allevamenti intensivi provocano deforestazione
  • Gli allevamenti intensivi provocano cambiamenti climatici
  • Gli allevamenti intensivi sono responsabili di inquinamento delle acque
  • Gli allevamenti intensivi sono incubatoi perfetti per malattie e virus
  • Gli allevamenti intensivi sono una pessima idea per gli animali, la Terra e per noi.

Soluzioni per gli Allevamenti Intensivi

Finché le persone continueranno ad acquistare prodotti usciti dalla filiera degli allevamenti intensivi, gli allevatori continueranno ad allevare gli animali in modo disumano. È chiaro quello che dobbiamo fare.

Ridurre il Consumo di Carne, Uova e Latticini

Dobbiamo ridurre, o meglio ancora eliminare del tutto, il consumo di carne, uova e latticini e altri derivati animali. Questo non significa che dobbiamo rinunciare ai sapori che amiamo. Esistono versioni vegetali di quasi tutti gli alimenti, per cui possiamo ottenere gli aromi, i gusti e le consistenze che ci piacciono e continuare a mangiare cibi per noi tradizionali o particolarmente importanti.

Non Smettere di Imparare

Guarda uno (o più) dei tanti eccellenti documentari sugli allevamenti animali e condividili con familiari e amici. Ti consigliamo, fra gli altri, Cowspiracy, Land of Hope and Glory, Dominion, Eating Animals e Eating our Way to Extinction. Molti sono disponibili doppiati o sottotitolati in italiano. Quando conosciamo il vero impatto delle nostre scelte alimentari, siamo molto più motivati ad abbracciare il cambiamento. 

Fai Volontariato e Donazioni 

Scegliere un’alimentazione vegetale è un contributo straordinario per la tutela e la protezione dei nostri amici animali e del nostro pianeta, ma se vuoi fare di più puoi scendere in campo e fare volontariato per associazioni di advocacy o all’interno di rifugi e santuari, oppure effettuare delle donazioni a sostegno di queste organizzazioni, se puoi permettertelo.

Conclusioni

Prima poniamo fine agli allevamenti intensivi, prima fermeremo le atrocità e i danni che provocano. La loro dismissione, tuttavia, non arriverà mai presto abbastanza per i miliardi di individui intrappolati nel sistema. Né avverrà troppo presto per il nostro pianeta e quanti lo abitano.

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