animali uccisi a scopi alimentari dall'inizio dell'anno solo in Italia
animalclock.orgLe madri perdono i loro cuccioli. Le femmine negli allevamenti vengono trattate come macchine da riproduzione e a pochissime di loro viene concesso di accudire i propri piccoli. Le uova vengono tolte alle galline e covate artificialmente nelle incubatrici industriali; i maialini sono separati dalle loro madri poche settimane dopo la nascita; e i vitelli vengono strappati alle madri nell’industria lattiero casearia, così che non possano bere il latte loro destinato. Per giorni e giorni madri e figli si chiamano disperatamente, ma le loro grida restano inascoltate.
Le mucche non producono il latte naturalmente, prima devono essere ingravidate. Funziona così per tutti i mammiferi. Per continuare a produrre latte in quantità, le mucche vengono inseminate ripetutamente, quasi sempre in modo artificiale, con un costo enorme per il loro organismo. I loro corpi si sgretolano e molte di loro sono considerate “esaurite” prima ancora di aver compiuto sei anni. In altre condizioni potrebbero vivere anche fino a 20 anni, se non di più.
Gli allevamenti creano ‘sottoprodotti’ viventi non voluti: anche questi vengono uccisi. I pulcini maschi nati all’interno dell’industria delle uova sono considerati senza valore, perché non possono produrre altre uova, e vengono uccisi (soffocati col gas, oppure tritati vivi) quasi ovunque entro il primo giorno di vita. Allo stesso modo, anche i vitelli maschi nell’industria del latte non producono: alcuni vengono allevati per essere macellati e venduti come carne di vitello o manzo, mentre gli altri vengono uccisi appena nati.
Le mutilazioni sono all’ordine del giorno. A polli e tacchini vengono spuntati i becchi, pratica dolorosissima per la quantità di terminazioni nervose che il becco contiene; i bovini sono castrati e vengono loro tagliate le corna; mentre ai maiali vengono tolti i denti e tagliate le code – tutto senza alcun anestetico o analgesico. Dolore e sofferenza sono davvero troppo diffuse negli allevamenti.
Nessuno ne esce vivo. Gli animali non vanno in pensione quando diventano troppo vecchi per riprodursi. Tutti gli animali – incluse le galline ovaiole e le vacche da latte – vengono spediti al macello quando non sono più considerati sufficientemente produttivi. È una filiera senza scrupoli, in cui le vite degli animali hanno qualche valore solo se i loro corpi possono essere sfruttati.