Per gli Animali

Approssimativamente 70 miliardi di animali “terrestri” e migliaia di miliardi di pesci vengono macellati a scopi alimentari ogni anno, mentre innumerevoli specie selvatiche sono ormai sull’orlo dell’estinzione per colpa degli allevamenti e dell’indotto della zootecnia. Ognuno di loro è un individuo e ognuno di loro ha valore.

Più del 90 per cento degli animali allevati nel mondo per produrre carne, latte e uova è rinchiuso in allevamenti intensivi. Trascorrono la loro intera esistenza ammassati in capannoni o enormi hangar industriali, con nulla da fare e privi di cure individuali. A milioni muoiono prima ancora di raggiungere l’età del macello, lontano dai nostri occhi e dalle nostre menti. Eppure, quando veniamo messx di fronte alla realtà degli allevamenti intensivi, la sporcizia e lo squallore, la malattia e la disperazione che vi regnano, moltx di noi trovano l’intero sistema impossibile da giustificare.

ANIMALI UCCISI IN ITALIA – IN TEMPO REALE

animali uccisi a scopi alimentari dall'inizio dell'anno solo in Italia

animalclock.org

CINQUE SEGRETI DEGLI ALLEVAMENTI MODERNI

1. Le madri perdono i loro cuccioli.

Le madri perdono i loro cuccioli. Le femmine negli allevamenti vengono trattate come macchine da riproduzione e a pochissime di loro viene concesso di accudire i propri piccoli. Le uova vengono tolte alle galline e covate artificialmente nelle incubatrici industriali; i maialini sono separati dalle loro madri poche settimane dopo la nascita; e i vitelli vengono strappati alle madri nell’industria lattiero casearia, così che non possano bere il latte loro destinato. Per giorni e giorni madri e figli si chiamano disperatamente, ma le loro grida restano inascoltate.

2. Le mucche non producono il latte naturalmente, prima devono essere ingravidate.

Le mucche non producono il latte naturalmente, prima devono essere ingravidate. Funziona così per tutti i mammiferi. Per continuare a produrre latte in quantità, le mucche vengono inseminate ripetutamente, quasi sempre in modo artificiale, con un costo enorme per il loro organismo. I loro corpi si sgretolano e molte di loro sono considerate “esaurite” prima ancora di aver compiuto sei anni. In altre condizioni potrebbero vivere anche fino a 20 anni, se non di più.

3. Gli allevamenti creano ‘sottoprodotti’ viventi non voluti: anche questi vengono uccisi.

Gli allevamenti creano ‘sottoprodotti’ viventi non voluti: anche questi vengono uccisi. I pulcini maschi nati all’interno dell’industria delle uova sono considerati senza valore, perché non possono produrre altre uova, e vengono uccisi (soffocati col gas, oppure tritati vivi) quasi ovunque entro il primo giorno di vita. Allo stesso modo, anche i vitelli maschi nell’industria del latte non producono: alcuni vengono allevati per essere macellati e venduti come carne di vitello o manzo, mentre gli altri vengono uccisi appena nati.

4. Le mutilazioni sono all’ordine del giorno.

Le mutilazioni sono all’ordine del giorno. A polli e tacchini vengono spuntati i becchi, pratica dolorosissima per la quantità di terminazioni nervose che il becco contiene; i bovini sono castrati e vengono loro tagliate le corna; mentre ai maiali vengono tolti i denti e tagliate le code – tutto senza alcun anestetico o analgesico. Dolore e sofferenza sono davvero troppo diffuse negli allevamenti.

5. Nessuno ne esce vivo.

Nessuno ne esce vivo. Gli animali non vanno in pensione quando diventano troppo vecchi per riprodursi. Tutti gli animali – incluse le galline ovaiole e le vacche da latte – vengono spediti al macello quando non sono più considerati sufficientemente produttivi. È una filiera senza scrupoli, in cui le vite degli animali hanno qualche valore solo se i loro corpi possono essere sfruttati.

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