Allevamenti avicoli: come funzionano? Gli allevamenti di polli sono crudeli?

Fra tutte le specie animali allevate, non ce n’è nessuna che raggiunge i numeri dei polli. Ce ne sono ben 22,8 miliardi in totale, cioè pari a tre polli (o galline) per ogni essere umano sulla Terra.

Sfortunatamente, polli e galline hanno sofferto tremendamente per la popolarità della propria carne. Per rispondere ad una impennata nella richiesta di proteine animali, l’allevamento di pollame è cambiato radicalmente nel corso del XX secolo, passando da un approccio su piccola scala con tante piccole fattorie a uno dominato da giganteschi allevamenti intensivi.

Come funziona un allevamento avicolo?

Polli e galline sono allevatɜ come ” broiler” (per la carne) o come ovaiole (per le uova). In entrambi i casi, sono quasi sempre allevatɜ in allevamenti intensivi in Italia e in gran parte del resto del mondo. Esistono ancora allevamenti avicoli su piccola scala in alcune zone rurali, anche se stanno rapidamente scomparendo per una serie di ragioni, la prima delle quali è di natura economica.

Intensivo

Non c’è alcun modo per addolcire la pillola, gli allevamenti intensivi non sono affatto luoghi disegnati per il benessere degli animali. Sono anzi pensati per massimizzare il ritorno economico su ogni vita. Questo sfortunatamente si traduce in pratiche come trasporti crudeli, sbeccamento, gabbie in batteria e molto altro: l’obiettivo è la massima efficienza, ma praticamente sempre a discapito del benessere degli animali, che soffrono condizioni aberranti. 

Pensiamo che nessun animale dovrebbe essere sfruttato a scopi alimentari E, poiché una alimentazione vegetale è perfettamente sana per qualsiasi fase della vita, deliziosa ed economicamente accessibile, l’esistenza stessa di qualsiasi tipo di allevamento avicolo intensivo – o di qualsiasi altro tipo – è totalmente inutile.

Estensivo

Certo, ci sono ancora alcuni allevamenti avicoli alternativi, molto più piccoli, in cui si cerca di migliorare il benessere degli animali e la sostenibilità. Sarebbe semplice pensare che acquistare carne da questi produttori sia più “etico”, ma stanno pur sempre allevando esseri senzienti per mandarli incontro ad una morte prematura per macellazione, che è di per sé una pratica estremamente crudele. La maggior parte delle specie avicole avrebbe un’aspettativa di vita media compresa fra i sei e i dieci anni, eppure qualunque tipo di allevamento, per quanto piccolo, le manderà al macello entro il secondo anno di vita. Molte di queste strutture alternative e più piccole sono comunque collegate ai grandi trasformatori, che gestiscono il processo di macellazione di queste creature, pertanto saranno comunque sottoposte allo stesso crudele trasporto e agli stessi crudeli metodi di uccisione comuni agli allevamenti intensivi.

Per Cosa Sono Allevati Polli e Galline?

Galline Ovaiole

L’allevamento di galline ovaiole è tipicamente intensivo, e spesso utilizza gabbie per incarcerare gli animali. Negli ultimi anni si è sviluppato un po’ di più l’allevamento biologico e senza gabbie, ma c’è spesso confusione su cosa davvero significhino le etichette per le galline. Questo interessante articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano ci aiuta a comprendere meglio i codici sulle uova sulla base del metodo di allevamento. 

Qualsiasi tipo di allevamento ovaiolo ovviamente si basa unicamente sulle femmine, pertanto i pulcini maschi nati in un allevamento da uova vengono uccisi pochi minuti dopo la schiusa. È una pratica comune a tutta l’industria ovaiola, perché non c’è ritorno economico sugli uccelli maschi. Dal 2022, il parlamento italiano ha approvato in via definitiva la messa al bando dell’uccisione dei pulcini maschi subito dopo la schiusa… ma avrà effetto solo dal 2026.

E sebbene le galline potrebbero deporre uova per tutto il corso della propria vita, la produzione di fatto diminuisce dopo i due anni, e questo le rende meno profittevoli. Appena questo accade, anche loro vengono uccise e smaltite, oppure diventano carne di seconda scelta o mangimi per altri animali.

Produzione di Carne

Conosciuti come “broiler”, questi polli vengono macellati per le proprie carni all’incirca a sei settimane di vita. In condizioni naturali, polli e galline potrebbero vivere almeno sei anni, a volte di più, ecco perché questa crescita accelerata e morte prematura lasciano davvero sconvolti – e vanno a danno della salute degli animali. 

Fin dal 1950, l’allevamento intensivo ha utilizzato la selezione genetica per dimezzare le tempistiche di crescita di un pollo broiler. Ma mentre la parte muscolare cresce ad alta velocità, il resto del loro organismo fatica a tenere il passo e spesso collassano sotto il proprio peso, con una conseguente morte prematura per attacco cardiaco o per fame.

Fatti e Statistiche dell’Allevamento Avicolo

  • Gli esseri umani macellano, processano e consumano circa 2.100 polli al secondo. 
  • In appena 30 anni, fra il 1990 e il 2019, la popolazione mondiale di polli è passata da 10,6 miliardi a 26 miliardi di individui. 
  • In Europa, la produzione di carne avicola è cresciuta del 20 per cento dal 2014 al 2019. 
  • Nella sola regione Veneto sono allevati un terzo dei polli italiani, con oltre 700 strutture di grandi dimensioni. Seguono Lombardia ed Emilia-Romagna. 
  • L’Italia è il quinto produttore europeo di carni avicole.
  • Nonostante i rischi sia individuali che per la salute pubblica, nonché le sofferenze causate agli animali, il consumo di carne di pollo continua ad aumentare.
  • Il 35 per cento dei 147 milioni di volatili allevati in Italia è costituito da galline ovaiole. Si tratta di oltre 51 milioni di soggettività, allevate all’80 per cento in gabbie o a terra in capannoni chiusi, senza accesso all’esterno. I loro comportamenti naturali, come i bagni di sabbia, l’apertura delle ali o il semplice appollaiarsi sui rami, sono altamente limitati. 
  • Ogni anno, le galline ovaiole italiane producono oltre 12 miliardi di uova.

Chi è il Maggiore Produttore di Carne di Pollo?

In Italia, la prima azienda alimentare in termini di fatturato è anche la prima azienda di allevamento, trasformazione e commercializzazione di carni avicole: si tratta di AIA (Gruppo Veronesi, che conta 16 stabilimenti di trasformazione e 7 mangimifici) e comprende anche Agricola Tre Valli, principale produttore italiano di uova. Nella top 5 rientra anche il Gruppo Gesco-Amadori. Negli ultimi anni sono state numerose le aziende di trasformazione e commercializzazione di carni che hanno investito in una filiera alternativa e parallela, interamente plant-based. Solo una scelta opportunistica, o forse percepiscono anche loro che il futuro è di un’alimentazione sempre più vegetale, che determinerà la fine degli allevamenti intensivi? Ovviamente noi speriamo che sia così – più prima che poi – e ognuno di noi può fare la propria parte scegliendo già da oggi un’alimentazione vegetale. 

Quanti Polli e Galline Possiamo Mettere in un Recinto di 10×10?

Discutiamone. Il nostro consiglio è, naturalmente, zero. Ma se hai intenzione di salvare polli o galline da un allevamento e progetti di tenerli a casa, ci sono normative di riferimento che sulla carta chiedono almeno 10 mq per gallina all’aperto, con deroga affinché gli allevatori possano scendere fino a 2,5 mq per individuo. Quando parliamo poi di polli “broiler”, la densità negli allevamenti è di solito talmente alta che la normativa non si riferisce neanche agli individui, ma al peso per metro quadro… 

Il nostro consiglio è di dare loro quanto più spazio possibile. Più saranno liberɜ di muoversi, più potranno manifestare i propri comportamenti naturali e istintivi.

A che Età le Galline Smettono di Fare Uova?

Le galline iniziano a deporre uova all’incirca a 5 mesi e possono andare avanti per quasi tutta la vita, ma la loro “produttività” cala intorno ai due anni. È a questo punto che gli allevatori le mandano al macello e le sostituiscono con galline più giovani, perché non sono più sufficientemente redditizie.

Quanti Ettari Servono per un Allevamento Avicolo?

Anche in questo caso dipende da quanti uccelli intendi tenere e di nuovo suggeriamo di adibire i tuoi ettari a orto e frutteto o lasciarli selvaggi e goderti la natura. Ma se hai intenzione di salvare polli e galline e vuoi tenerli sul tuo terreno, lascia loro il maggior spazio possibile. Poiché sono assai esposti ai predatori, cerca anche un buon equilibrio fra libertà e sicurezza.

Polli e Galline Amano i Propri Compagni Umani?

Lɜ scienziatɜ hanno dimostrato che polli, galli e galline sono in grado di avere forte personalità e di provare emozioni come paura, empatia e affetto. 

Sono creature molto espressive ed empatiche e mostrano affetto e amore in molti modi, pertanto possiamo osservare le loro emozioni da solɜ. È comune vederlɜ seguire ossessivamente quantɜ si prendono cura di loro e a volte possono persino spingersi alle coccole con gli esseri umani.

Pertanto sì, polli, galli e galline possono amare quantɜ si prendono cura di loro in modo corretto, ma possono amare gli allevatori che lɜ ingabbiano, tagliano loro il becco, sfruttano i loro corpi per un ritorno economico e alla fine lɜ spediscono al macello? Probabilmente no.

Quanto è Redditizio un Allevamento Avicolo?

Sfortunatamente, l’allevamento avicolo intensivo può essere davvero redditizio, ma solo grazie a misure crudeli che hanno velocizzato la crescita degli animali e li hanno trasformati in semplici prodotti. Lo sbeccamento, le gabbie, i mangimi potenziati e atroci modalità di trasporto sono quasi la regola.

Polli e Galline Piangono i Propri Morti?

Certo che sì. Ma non siamo noi a dirlo. Ecco cosa racconta l’esperta di comportamento avicolo, nonché autrice di ‘How to Speak Chicken,’ (letteralmente, “Come parlare il pollesco”, n.d.t.) Melissa Caughey:

‘Quando una gallina è prossima alla fine della propria vita naturale, spesso si allontana dal resto del proprio nugolo e cerca un posto tranquillo e privato. Quando ciò accade, lɜ altrɜ membrɜ vanno a renderle visita, unə per volta o a coppie. 

‘Abbassano il capo per poter guardare negli occhi la gallina morente. Il loro verso non è che un mormorio quieto. 

‘Per giorni, dopo la sua morte, non è raro per quantɜ le erano più legatɜ, di piangere la perdita della loro amica’.

Cosa Succede alle Galline Vecchie Negli Allevamenti di Ovaiole?

La risposta breve e scomoda è che, non appena la produzione di uova inizia a calare al di sotto del livello minimo di profitto, le galline vengono uccise, smaltite o trasformate in mangimi o carne di seconda scelta. È una pratica comune a tutti gli allevamenti di ovaiole, non soltanto di quelli intensivi. 

La cosa migliore che possiamo fare per evitare che questo accada è passare ad una alimentazione vegetale. Inoltre, se stai pensando di offrire una casa ad alcune galline, cerca di adottarne qualcuna proveniente da un allevamento, ricordando sempre che in Italia è necessario avere un codice stalla assegnato dall’ASL – anche se vuoi ospitare una sola gallina, fino ad un massimo di 250.

L’Allevamento di Polli e Galline è Crudele?

La crudeltà si definisce come un comportamento che provoca un danno fisico o mentale a qualcun altro. Se applichiamo questa definizione, gli allevamenti intensivi di polli sono decisamente crudeli. Lɜ scienziatɜ hanno dimostrato che polli e galline possono provare un’ampia gamma di emozioni quando viene loro permesso di vivere secondo natura. Le pratiche degli allevamenti intensivi escludono questa possibilità di esprimere emozioni e – per definizione – questa è crudeltà. Di seguito ti indichiamo alcune delle pratiche comuni sia agli allevamenti intensivi che a quelli di più piccole dimensioni: 

  • Gabbie in batteria – polli, galli e galline prosperano quando posso comportarsi naturalmente, come ad esempio scavare e raspare il terreno in cerca di cibo, appollaiarsi lontano dal suolo nella notte e fare bagni di sabbia. Le gabbie privano queste creature della possibilità e del diritto di esprimere comportamenti naturali. 
  • Sbeccamento – rimuovere il becco con una lama rovente non è soltanto doloroso per loro, ma spesso impedisce di potersi nutrire adeguatamente e può portarli a morire di fame.
  • Sovrappopolamento – in natura, questi uccelli preferiscono nugoli di piccole dimensioni, ed essere ammassati insieme ad altre decine di migliaia di propri simili è estremamente stressante e può portarli a ferirsi l’un l’altro. 

Certo, ci sono altri metodi di allevamento che vengono ritenuti meno crudeli, ma tutto dipende dalla nostra etica personale. In quanto vegan, riteniamo che allevare qualsiasi soggettività animale per mandarla al macello o sfruttarla in qualsiasi altro modo sia un atto crudele, perché crediamo nel suo diritto alla vita.

Antibiotici

Gli allevamenti intensivi sono ambienti insalubri, che aumentano il rischio di diffusione di agenti patogeni. Anziché migliorare le condizioni di vita degli uccelli, la risposta della filiera è stata la somministrazione di antibiotici. Tuttavia, questo è sia crudele per i polli – poiché li costringe a rimanere in condizioni quelle condizioni spaventose – che pericoloso per gli esseri umani.

Nel mondo, il 75 per cento degli antibiotici in commercio viene somministrato agli animali negli allevamenti. Lɜ scienziatɜ da tempo sottolineano che questa pratica aumenta l’antibiotico-resistenza (AMR) e aggrava il rischio che “superbatteri” resistenti passino agli esseri umani. Sempre più spesso gli antibiotici si dimostrano meno efficaci e stiamo sprecando il loro potere salva-vita servendoli agli animali negli allevamenti. Perché di fatto i principi attivi utilizzati sono gli stessi.

Benché nel 2018 l’UE abbia varato una normativa (che sarebbe teoricamente dovuta entrare in vigore il 28 gennaio 2022) che vietava l’uso indiscriminato e routinario di antibiotici negli allevamenti, l’intero settore zootecnico UE non ha ancora apportato i miglioramenti sanitari e zootecnici indispensabili affinché questa pratica venga abbandonata. E secondo il recente rapporto pubblicato da EPHA (Alleanza Europea per la Salute Pubblica), l’Italia è fra i maggiori consumatori di antibiotici in ambito zootecnico. 

Se vuoi approfondire il tema dell’antibiotico-resistenza, abbiamo un blog molto dettagliato qui.

Arsenico

Ma l’arsenico non è un veleno? Starai pensando. Ebbene, l’arsenico da molto tempo viene usato come comune additivo nei mangimi per i polli negli allevamenti intensivi. L’Europa ha posto un limite massimo al contenuto di arsenico presente naturalmente nelle materie prime utilizzate per la produzione di mangimi, ad esempio farine di pesce e altri animali acquatici, ma è ancora una pratica abbastanza comune in altri paesi, come gli USA. Gli studi dimostrano che il consumo di carne di pollo è collegata a maggiori livelli di arsenico inorganico nelle persone, con un conseguente maggiore rischio di sviluppare diversi tipi di tumore e malattie neurologiche.

È anche devastante per l’ambiente. Il guano degli uccelli sparso sui terreni fa sì che l’arsenico inorganico filtra fino alle falde acquifere e poi nei corsi d’acqua, impattando potenzialmente sia le popolazioni ittiche che gli esseri umani nel caso bevano quell’acqua.

Allevamento in Batteria

Forse la caratteristica più crudele dell’industria intensiva delle uova è data dalle gabbie in batteria. In teoria, la Comunità Europea ha messo fuori legge le gabbie in batteria fin dal 2012, nelle quali le galline avevano uno spazio pari o inferiore ad un foglio A4, promuovendo invece l’uso delle cosiddette “gabbie arricchite” in cui teoricamente viene loro concesso un po’ più di spazio, un “nido protetto” e persino un paio di trespoli per permettere loro di appollaiarsi, e da normativa le galline devono avere almeno 750 cm2 di spazio vitale a disposizione… che detta così sembra tanto, ma si tratta di uno spazio di circa 35×21,5cm (un foglio A4 è 21×29,7cm…).

Un recente dossier pubblicato da LAV denuncia che in Italia ancora 16 milioni di galline ovaiole trascorrono la propria intera vita rinchiuse in gabbia. E benché la Commissione Europea abbia accolto la proposta popolare per un graduale superamento del sistema di allevamento in gabbia su iniziativa dei cittadini europei attraverso la campagna “End the Cage Age”, si parla comunque del 2027 e sappiamo da ogni precedente esperienza che molti Stati Membri potrebbero non adeguarsi in tempo.

Fra le conseguenze più dolorose delle gabbie troviamo zampe ferite e piene di vesciche, perché costrette giorno e notte a stare in piedi su grate di alluminio zincato. In natura, esisterebbe un ordine ben preciso con cui i membri di un nugolo sono autorizzati a beccare. Questo non è possibile negli allevamenti in gabbia ed è assai frequente che, con la forzata vicinanza, la risposta naturale sia l’aggressione reciproca. È vero che l’idea delle “gabbie arricchite” separa di fatto le ovaiole in spazi singoli, ma i singoli spazi sono comunque suddivisi da grate e la mangiatoia è unica: è quindi comune assistere ad aggressioni, anche violente, da parte di creature stressate e frustrate, costrette a comportamenti innaturali dalla crudeltà delle gabbie.

Sbeccamento

Il confinamento di così tanti uccelli in spazi angusti frustra e stressa questi animali, che scaricano la propria frustrazione gli uni contro gli altri. La risposta dell’industria zootecnica a queste aggressioni è stata di segare i becchi ai volatili, con una pratica che spesso porta a danni neurologici, dolore cronico e persino morte per fame. Lo sbeccamento, comunque, non garantisce che queste creature non possano ferirsi l’una con l’altra. 

Broiler Allevati all’Interno

I polli broiler vengono abitualmente detenuti in enormi capannoni, con migliaia e migliaia di individui stipati insieme. Certo, a prima vista sembrano più liberi di muoversi rispetto alle galline ovaiole nelle gabbie, ma con una concentrazione che può arrivare fino a 20 individui per metro quadro è facile comprendere che non vi siano affatto i requisiti per parlare di “benessere animale”.

Elenchiamo di seguito alcune delle sofferenze che subiscono i polli broiler:

  • Zoppia e problemi alle zampe – diversi studi mostrano che oltre il 50 per cento dei polli broiler allevati al chiuso hanno ossa e articolazioni fragili e altamente esposte a fratture per via del peso eccessivo, cosa che comporta problemi nel muoversi o persino stare in piedi. Sono davvero tanti gli individui che muoiono per questo. 
  • Infarto – una crescita così rapida della muscolatura significa altissimo fabbisogno di ossigeno e pressione sugli organi vitali. 
  • Ambiente inquinato – si accumulano grandi quantità di sostanze inquinanti con l’aumentare delle loro deiezioni, causando rischi per la salute degli animali, dei lavoratori e dei vicini. Alte temperature e scarsa ventilazione possono aumentare l’incidenza di morti premature negli uccelli. 
  • Trauma emotivo – negli allevamenti da broiler sono migliaia gli uccelli che muoiono. Come sappiamo, i polli sono in grado di provare emozioni complesse, incluse paura e lutto, pertanto il trauma psicologico della lotta per la sopravvivenza mentre centinaia di altri attorno a te periscono è inimmaginabile.

Crudeltà nel Trasporto

I polli broiler, sia quelli da allevamento intensivo che quelli da strutture più piccole, sono praticamente sempre trasportati verso il macello ammassati in gabbie strette e sovraffollate, caricate su camion. I viaggi possono durare anche 12 ore, senza alcun accesso a cibo o acqua. Le ricerche dimostrano che anche solo un viaggio di 15km in condizioni meteorologiche di caldo asciutto, raddoppia il tasso di mortalità dei polli. 

Quali Sono gli Impatti sulla Salute?

L’industria del pollame ha creato alcuni rischi molto seri per la salute umana. Alcuni di questi rischi sono dovuti al consumo della carne e quindi riguardano solo coloro che la mangiano. Altri sono legati all’allevamento stesso e come tali possono interessare tuttɜ.

Influenza Aviaria

Ceppi di influenza aviaria sono comuni nelle popolazioni di volatili acquatici così come di specie avicole allevate. I ceppi più rischiosi, nonché quelli di cui avrai sicuramente sentito parlare, sono i virus H5 e H7. Per via delle condizioni anti-igieniche e di sovrappopolamento comuni agli allevamenti avicoli, queste malattie si diffondono molto rapidamente e possono uccidere una intera colonia in appena 48 ore. Poiché la mortalità è di per sé già molto alta negli allevamenti avicoli, la presenza di un virus spesso non viene rilevata, rendendolo ancora più letale. 

Il mondo ha toccata con mano il potenziale letale dell’influenza aviaria nel 1918, quando oltre 50 milioni di persone sono morte per una epidemia. Nel 1997, il ceppo H5N1 ha ucciso per la prima volta delle persone e aveva il potenziale per devastare il pianeta – da allora le infezioni sono diminuite, ma la minaccia di questo ceppo letale continua ad esistere. 

E fintantoché continueremo ad allevare pollame, il rischio rimane più che mai presente. Lɜ espertɜ di pandemie affermano che è solo questione di quando, non di se, prima che scoppi un’altra pandemia aviaria.

E. Coli

I batteri della E. coli vivono normalmente negli intestini di persone e animali e la maggior parte di essi è del tutto innocua. Ma alcuni tipi possono causare gravi malattie e possono anche trasferirsi alle persone quando consumano carni infette. I batteri di E. coli sono molto comuni nei gruppi avicoli, soprattutto nelle strutture più intensive. Per i volatili, possono provocare infezioni cutanee così come malattie respiratorie, che possono portare a setticemia e morte. 

Si parla più comunemente della E. coli 0157, che si propaga prevalentemente dai bovini, dai caprini o dagli ovini e a volte si trova anche in latte non pastorizzato e carne bovina infetta. Ma è altrettanto comune che ceppi da specie avicole si trasmettano alle persone. Uno studio del 2018 condotto dalla George Washington University ha trovato batteri di E. coli in prodotti avicoli freschi, associati a infezioni dell’apparato urinario e altre condizioni anche gravi. Benché le infezioni più serie possano manifestarsi solo con alcuni ceppi di E. coli, il tipo identificato in questo studio – E. coli ST131 – è conosciuto per essere in grado di passare dalla vescica al sangue e viceversa.

Ormoni della Crescita

Ormoni e anabolizzanti ormonali per aumentare la velocità di crescita sono utilizzati solo illegalmente in Italia e in tutta Europa fin dal 1988, perché ritenuti non sicuri poi ai fini dell’uso umano. Non ci sono certo ragioni etiche alla base di questa decisione. Unica eccezione viene fatta per gli ormoni a scopo terapeutico, ad esempio per la fertilità e in generale per problemi riproduttivi.

In realtà, soprattutto nel caso delle specie avicole, gli allevatori hanno usato la selezione genetica per ottenere un tasso di crescita molto rapido. Non è che questo sia molto più etico, perché la selezione genetica ha portato ad individui il cui corpo cresce ad un ritmo innaturalmente veloce, facendoli collassare sotto il proprio peso e morire per infarto.

Salmonella

La carne di pollo è riconosciuta come la principale causa di infezione da salmonella e non c’è da sorprendersi che sia diventata via via più comune man mano che gli allevamenti sono cresciuti e si sono via via più concentrati. Le condizioni di sovraffollamento e la mancanza di igiene all’interno degli allevamenti fa sì che questi uccelli, terrorizzati, defechino l’uno sull’altro e si becchino a vicenda, creando un ambiente in cui i batteri si diffondono con facilità. La Salmonella può prosperare in queste condizioni e per i volatili significa depressione, debolezza, diarrea e disidratazione.

Secondo quanto riporta l’ISS, si stima che il 50 per cento delle epidemie da salmonellosi sia dovuto a uova contaminate. Una indagine condotta su confezioni di carne di pollo di origine italiana di diverse marche, in vendita nei supermercati italiani, ha rilevato presenza di salmonella in quasi 1 campione su 3. Nel marzo 2022 il Ministero della Salute aveva ritirato dal mercato un intero lotto di “alette di pollo” di origine italiana perché contaminato da ben due sierotipi di Salmonella altamente patogeni per l’uomo.

Impatti Ambientali

Gli impatti ambientali che gli allevamenti avicoli provocano sono legati soprattutto alle pratiche più intensive, e sono evidenti nelle regioni a maggiore incidenza, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna. Fra le conseguenze più comuni citiamo: 

  • Il guano dei polli, contenente azoto, fosforo, potassio e medicinali, è spesso spruzzato in quantità eccessive sui campi come fertilizzante, il più delle volte solo per sbarazzarsene. Questo comporta gravi rischi per le falde acquifere e i corsi d’acqua. Un’alta mortalità fra le popolazioni ittiche è assai comune, poiché le fuoriuscite di materiali chimici provoca una crescita massiccia delle alghe, nota come fioritura algale, nei corsi d’acqua. Le alghe impediscono all’ossigeno di entrare e privano i pesci dell’ossigeno vitale. 
  • L’espansione così accelerata e intensa degli allevamenti avicoli negli ultimi anni ha aumentato a dismisura la domanda di mangimi, spesso composti da concentrati di cereali, proteine di soia, farine e grasso di pesce. Questo ha conseguenze sugli ecosistemi di tutto il mondo, a partire dalle foreste pluviali deforestate per far posto alle coltivazioni fino ad arrivare alla pesca eccessiva, distruggendo preziosi ecosistemi e portando ad una massiccia perdita di biodiversità.
  • Benché l’allevamento avicolo produca meno gas serra diretti rispetto all’allevamento bovino, non si può certo dire che sia ecologico. La coltivazione dei mangimi rilascia anidride carbonica, e il guano dei polli, spesso utilizzato come fertilizzante, produce il protossido di azoto, 310 volte più impattante sul clima dell’anidride carbonica. La filiera avicola è molto più dannosa per l’ambiente rispetto alla maggior parte di frutta, ortaggi, legumi e frutta a guscio. Quindi perché non provare una alimentazione vegetale?

Salute e Sicurezza degli Operatori

L’intensificazione delle operazioni e la spinta a ottimizzare i profitti ha portato anche a tutta una serie di rischi occupazionali per gli operatori che lavorano in allevamenti avicoli. I più comuni sono: esposizione a gas e particolati nocivi, danni derivanti da movimenti fisici ripetitivi e stressanti, esaurimento mentale e trauma psicologico. Altri impatti sulla salute includono dolore cronico, patologie respiratorie, problemi cardiovascolari e morte prematura.

Questi rischi incentivano anche all’impiego di lavoro in nero, meno propenso a lamentarsi per le paghe da fame e le miserabili condizioni di lavoro.

Cosa Possiamo Fare per Aiutarli?

C’è una singola azione che da sola può avere un enorme impatto, anche se fatta individualmente: scegliere un’alimentazione vegetale. Eliminando gli alimenti di origine animale dal nostro carrello della spesa stiamo attivamente riducendo la domanda di mercato, che a sua volta impatterà negativamente sulla produzione. Quantɜ più consumatori faranno così, tanto più si abbasserà la richiesta di carne di pollo a basso costo e queste straordinarie creature si vedranno risparmiare la crudeltà della vita in un allevamento intensivo. Esplora i nostri percorsi per passare ad un’alimentazione vegetale. 

Se hai un po’ di terreno e sei in grado di offrire cure e accudimento per tutta la durata delle loro vite, puoi anche scegliere di adottare alcune ex galline ovaiole. Siamo tristemente consapevoli di non poterle salvare tutte, ma possiamo comunque dare ad alcune di loro l’opportunità di vivere una vita piena e naturale, e per loro questo significa tutto. Creare un legame con queste creature curiose e affettuose fa bene al cuore.

Conclusioni

L’industria avicola in Italia è sfortunatamente dominata dagli allevamenti intensivi e il risultato è un elevato livello di crudeltà, così come rischi per la salute umana e per l’ambiente. 

È noto e dimostrato che i polli provino emozioni complesse, incluse empatia, paura e affetto. Eppure, continuiamo ad allevarli intensivamente e ad utilizzare su di loro pratiche che ne aumentano la sofferenza. Un grande impiego di antibiotici, anguste gabbie e ambienti sovraffollati, oltre a pratiche come lo sbeccamento, rendono la vita davvero triste per questi complessi e senzienti animali. L’elevata domanda di carne di pollo ha portato a queste pratiche, va da sé che per porvi fine dobbiamo ridurre la domanda di mercato. La scelta è semplice: smettiamo di consumare la loro carne e le loro uova.

Scegliendo un’alimentazione vegetale possiamo porre fine alla loro sofferenza, ridurre il rischio pandemico che stiamo creando e limitare il nostro impatto sul pianeta. E se ti piacciono il gusto e la consistenza della carne, ormai esistono tantissime alternative vegetali ai prodotti avicoli che risponderanno anche a quello.

Scegli oggi stesso il cambiamento e inizia a contribuire ad un mondo più gentile e sano, per le specie avicole e gli esseri umani al tempo stesso.

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