Ci sono così tanti buoni motivi per scegliere un’alimentazione plant-based che non importa quale di essi ci ha ispirato di più. La cosa più bella di questa scelta è che non importa se lo facciamo per gli animali, per il pianeta, per la biodiversità, per la giustizia alimentare, per la nostra salute personale o pubblica o per proteggere le foreste, perché quando agiamo per il bene di uno di questi motivi agiamo per il bene di tutti gli altri.
Dovrei Scegliere Vegan per gli Animali?
Gli animali sono le più grandi vittime dell’industria zootecnica, a causa della quale ogni anno miliardi di esseri viventi vengono rinchiusi, mutilati, sfruttati e uccisi. Ma non sono solo gli animali allevati a soffrire; quando mangiamo carne, uova e latticini stiamo condannando anche gli animali selvatici. Questo perché produrre prodotti di origine animale richiede tantissima terra che viene presa dalla natura, e gli animali che la abitano sono costretti a fuggire o a morire.
Molt* di noi amano gli animali, ma anche se non ci consideriamo degli amanti veri e propri, ci sono pochissime persone che deliberatamente farebbero del male ad un altro essere vivente. Eppure ogni volta che paghiamo qualcuno per produrre carne, uova e latticini, stiamo pagando per infliggere violenza per conto nostro. È una strana incoerenza, ma è ciò che avviene ogni giorno in quanto siamo cresciut* in una società che ci ha insegnato e fatto credere che tutto questo è normale. Sempre più persone però stanno riconoscendo questo conflitto e stanno apportando dei cambiamenti nella propria vita, per far sì che le proprie azioni siano in linea con i propri princìpi.
Gabbie in Batteria
Le galline hanno una vita attiva e ricca di stimoli. Amano fare il bagno nella polvere, rotolarsi nella terra, esplorare, costruire ripari, riposare sugli alberi e volare. I volatili che sono stati selezionati per la produzione di carne e uova non possono volare lontano ma hanno comunque l’istinto di farlo perché rientra in un comportamento naturale di fuga dai predatori e farlo li fa sentire al sicuro.
Nell’industria delle uova però tutto questo viene loro negato. La maggior parte delle galline sono rinchiuse in gabbie per tutta la propria vita. Non sentono mai il calore del sole sulle piume o la terra sotto le zampe. Poiché sono rinchiuse, viene loro negata la possibilità di esprimere i propri comportamenti naturali. Perdono le piume per lo stress, le zampe sviluppano ferite che rimangono aperte, le ossa sono fragili e spesso si rompono. Lo stress che vivono è talmente alto che spesso esprimono la propria frustrazione con comportamenti aggressivi le une verso le altre, provocandosi ferite anche gravi. Il dolore fisico e psicologico che causiamo alle galline, per un prodotto di cui non abbiamo bisogno, è disumano e spezza veramente il cuore.
Confinamento del Bestiame
Come le galline sono rinchiuse e sfruttate, lo sono anche le mucche. L’industria del latte spesso decide di tenere gli animali rinchiusi in recinti e di portare lì il loro mangime piuttosto che farli pascolare liberamente. Queste condizioni di confinamento causano agli animali problemi alle zampe e agli zoccoli, poiché sono costretti a stare sopra superfici artificiali spesso sudicie, e problemi digestivi perché mangiano in modo innaturale.
Per produrre latte, le mucche devono essere fecondate e gli allevatori, per impedire che i cuccioli bevano il latte che la madre ha prodotto per loro, vengono allontanati e isolati e questo viene fatto proprio nel periodo in cui hanno più bisogno della presenza materna. I cuccioli verranno poi uccisi per diventare carne di vitello o per il commercio di pelle.
Anche i bovini allevati per la carne sono solitamente rinchiusi, stipati nei recinti insieme a centinaia di altri individui e viene negata anche a loro la libertà di poter pascolare.
Gabbie di Gestazione
Esiste qualcosa di più crudele e spaventoso del rinchiudere una madre incinta in una gabbia talmente piccola da non permetterle neanche di muoversi? Stiamo parlando delle gabbie di gestazione, presenti negli allevamenti, all’interno delle quali vengono costrette a vivere le scrofe sfruttate per la loro riproduzione. Sono delle gabbie di metallo fredde e molto piccole all’interno delle quali le scrofe non possono praticamente muoversi. La sofferenza è altissima sia a livello fisico, perché vengono loro le piaghe da decubito che si aprono ed infettano, che a livello psicologico, in quanto manifestano dei comportamenti stereotipati (sinonimo di forte stress) come il mordere le sbarre della gabbia. I comportamenti stereotipati è possibile vederli anche negli animali rinchiusi negli zoo.
Un’altra cosa straziante è l’istinto delle scrofe di voler costruire il giaciglio per i propri cuccioli, un comportamento naturale che non possono esprimere.
In molti paesi le gabbie di gestazione sono state vietate, o meglio è stato ridotto il periodo nel quale le scrofe sono costrette a vivere lì, ma sono ancora consentite durante le prime quattro settimane di gravidanza fino alle prime settimane dopo il parto.
In natura i suidi non smettono di bere il latte materno fino a 3-4 mesi, ma questo non avviene negli allevamenti perché non c’è nulla di naturale nell’industria della carne.
Muta Forzata
Questa è una pratica così crudele da essere stata vietata in Europa. Dovrebbe in realtà essere chiamata “fame forzata” perché le galline sfruttate per le loro uova vengono deliberatamente fatte morire di fame per un massimo di tre settimane. Durante quel periodo, la loro fame è tantissima e i loro corpi iniziano a crollare, insieme alle loro piume. Perché qualcuno dovrebbe togliere il cibo ad un animale per un periodo così lungo? Perché l’industria ha scoperto che quando si ricomincia a nutrire i volatili dopo una fame prolungata questi depongono uova più grandi e più redditizie. Non capiamo come qualcuno possa infliggere deliberatamente tali sofferenze, ma questa pratica è sia comune che legale in molti paesi.
Anche se in Europa questo non è legale, se acquisti uova ci sono tutte le possibilità che siano state deposte da galline che hanno vissuto in gabbia una vita di grande sofferenza sia fisica che psicologica.
Mutilazioni negli Allevamenti Intensivi
Quando rinchiudiamo gli animali nelle gabbie, nei recinti e capannoni, e neghiamo loro il diritto alla libertà e alla possibilità di poter esprimere i propri comportamenti naturali, stiamo infliggendo loro una grave sofferenza psicologica. È molto comune che gli animali che vivono in queste condizioni esprimano il loro stato di stress con atteggiamenti aggressivi nei confronti dei propri simili e per prevenire questo, invece che modificare queste situazioni di costrizione e sofferenza, gli allevatori decidono di mutilarli, generando altra sofferenza. Ai maiali, nel tentativo di ridurre i morsi alle code, vengono strappati via i denti e tagliati i testicoli senza anestesia. Ai polli e alle galline viene tagliata la punta del becco per impedir loro di farsi male a vicenda. Ai tacchini vengono tolte le unghie per impedire loro di lacerarsi l’un l’altro. Queste e altre mutilazioni o abusi come il marchio all’orecchio, la decornazione e il tatuaggio sono sia comuni che legali. Ciò ci fa capire quanto siano spietati gli allevamenti e quanto non abbiano minimamente a cuore il benessere degli animali.
Gli Animali Vengono Macellati Quando Sono dei Cuccioli
Gli animali allevati per la carne vengono uccisi quando sono ancora dei cuccioli. Una volta che hanno raggiunto il peso sufficiente affinché gli allevatori possano trarre più profitto possibile dal loro corpo vengono mandati al macello. La zootecnia è incentrata sul ‘turnover’ ovvero sul far crescere ed ingrassare il più velocemente possibile gli animali mediante un allevamento selettivo e una manipolazione artificiale dall’ambiente, della luce e del cibo per macellarli il prima possibile senza spendere troppo.
Quindi gli animali raggiungono il peso ‘ideale’ quando sono ancora cuccioli ed è per questo che i polli vengono macellati quando hanno circa 6 settimane ma il loro corpo è come quello di un adulto. Questa rapida crescita forzata causa problemi fisici molto comuni, come la rottura delle zampe e delle ali nei polli.
Gli agnelli vengono mandati al macello tra i 2 e i 3 mesi di vita, i maiali vengono macellati a circa 6 mesi; i vitelli maschi vengono uccisi nelle prime settimane di vita; ma l’animale che viene ucciso prima di tutti è il pulcino maschio nella filiera delle uova, che viene macellato il suo primo giorno di vita.
Trasporto Crudele
Le vite degli animali negli allevamenti sono insostenibili e la loro morte è estremamente crudele e piena di sofferenza. Per arrivare al mattatoio gli animali sono costretti a stare all’interno di gabbie o stipati dentro i camion dove passeranno diversi giorni, senza potersi sdraiare o riposare, senza cibo ed acqua e con il caldo torrido o il freddo pungente. Molti animali vengono trasportati mentre sono in stato di gravidanza e capita che diano alla luce i loro cuccioli durante il trasporto.
Le leggi che dovrebbero regolare questa situazione e ridurre la sofferenza degli animali durante il trasporto sono troppo poche e difficilmente vengono rispettate. È terribilmente comune che gli animali muoiano durante il trasporto senza aver mai conosciuto un momento di gentilezza o di felicità.
Un Allevamento di Animali Più Gentile Non Esiste
Non c’è un modo più compassionevole per allevare gli animali. L’industria animale è basata sul trarre profitto dallo sfruttamento e l’abuso dei corpi degli altri animali e questo non potrà mai essere qualcosa di etico.
Sicuramente ci sono degli allevamenti che permettono agli animali di poter vagare un po’, ma attenzione al marketing ingannevole. Ad esempio quando si parla di allevamenti di galline a terra, piuttosto che in gabbia, non significa che l’animale goda di particolari situazioni di benessere, anzi. Ma anche se gli allevamenti fossero luoghi in cui gli animali possono pascolare liberamente, i polli e le galline razzolare, i maiali costruire un giaciglio per i propri cuccioli, sarebbe forse più etico allevarli? Alla fine verrebbero comunque uccisi e togliere la vita a qualcuno non potrà mai essere etico.
Perché Scegliere un’Alimentazione Vegetale per La Salute?
La cosa bella di fare la cosa giusta è che tutt* vincono! Quando prendiamo una buona decisione per gli animali alla fine lo è anche per noi. Mangiare animali e i prodotti che provengono dal loro sfruttamento è collegato direttamente anche a problemi di salute, ma quando mangiamo plant-based stiamo dando l’opportunità al nostro corpo di ridurre la possibilità di sviluppare malattie croniche. Certo non tutto il cibo vegetale è salutare, ma quando scegliamo un’alimentazione fatta di cereali, legumi, semi, verdura, frutta, noci e di tutti i deliziosi prodotti che si possono cucinare con questi alimenti, ecco che possono accadere cose meravigliose.
Aumenta la Tua Energia
È comune che le persone che passano ad una alimentazione vegetale sentono i livelli della loro energia salire alle stelle. Non sappiamo bene il perché ma ci sono diverse teorie a riguardo. Una di queste è che digerire carne e prodotti di origine animale richiede molta più energia e questo ci fa sentire più affaticat*. Digerire alimenti vegetali richiede invece molta meno energia e questo significa che ne rimane di più per noi e per le nostre attività.
Inoltre, dato che la dieta vegetale tende ad avere meno grassi, più fibre e zero colesterolo, questo impatta positivamente sui processi metabolici del nostro organismo. Una persona che è passata da poco ad una alimentazione vegetale, che pratica boxe in modo amatoriale, ha detto che si sente molto più attiva e che sente il suo corpo come se finalmente avesse il giusto carburante per farlo funzionare bene.
Migliora il Tuo Umore
Un altro cambiamento che spesso quant* passano ad un’alimentazione plant-based notano è un netto miglioramento del proprio umore. Molte persone dicono che i sintomi della depressione si sono attenuati o sono completamente spariti. Certo questa non diventa una situazione permanente che durerà per sempre, ma un’alimentazione vegetale può cambiarti la vita e la sensazione di benessere che arriva quando metti in pratica i tuoi valori ti fa sentire che stai facendo la cosa giusta.
Le persone vegan sono più felici? Non possiamo dirlo con certezza. Ma la persona considerata come ‘ l’uomo più felice del pianeta’, il monaco tibetano e scrittore Matthieu Ricard, è vegan. Compassione e felicità possono andare di pari passo.
Ormoni Sani
Quando pensiamo a come poter soddisfare un nostro desiderio spesso pensiamo al cibo e al suo sapore. Ma dobbiamo ricordarci che il cibo è il carburante del nostro corpo e della nostra mente e se ciò che introduciamo è solo “cibo spazzatura” questo avrà un impatto su di noi, sugli ormoni, sull’energia, sulla pelle e sul sonno. Come facciamo a mantenere in sinergia le sostanze chimiche che regolano tutto questo? La Dottoressa Gemma Newman afferma che aumentare la fibre e mantenere sano il microbioma intestinale sono due modi per farlo. E indovina qual è la dieta ottima per le fibre e per il nostro intestino? Una dieta plant-based!
Migliora la Digestione e la Salute dell’Intestino
Le evidenze scientifiche stanno sempre più mostrando che il microbioma intestinale gioca un ruolo cruciale sulla nostra salute, sia a breve che a lungo termine. I nostri intestini sono la casa di miliardi di microbi e tenere questi microscopici ospiti felici è essenziale per la nostra salute. C’è molto che possiamo fare, incluso mangiare una grande varietà di alimenti vegetali. I cereali integrali, la frutta ricca di antiossidanti e la fibra prebiotica all’interno di un sacco di verdure promuovono la salute intestinale. Al contrario, i prodotti di origine animale sono infiammatori, nutrono i batteri cattivi e possono aumentare il rischio di sviluppare malattie come cardiopatie, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro.
Diminuisce il Rischio di Malattie Cardocircolatorie
È da tempo risaputo che una dieta vegetale sia salutare per il nostro cuore e ci sono due principali motivi. Il primo è che i nutrienti che troviamo nei vegetali aumentano la nostra salute cardiovascolare; il secondo è che quando eliminiamo carne, uova e latticini stiamo significativamente riducendo la quantità di grassi saturi che aumentano il colesterolo nel nostro sangue, il quale può portare ad infarti e ictus. La ricerche dimostrano che mangiare cinque porzioni al giorno di frutta e verdura può aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus e che dieci porzioni al giorno invece possono ridurre del 28 per cento il rischio di malattie cardiovascolari e del 31 per cento la morte prematura. Quindi mangiare più prodotti vegetali è possibile! Non c’è un limite massimo.
Riduce il Rischio di Tumore
Tutti i prodotti animali processati causano tumori – come salumi, prosciutto, bacon e hot dogs. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che tutta la carne rossa è “probabilmente cancerogena”. E invece la carne bianca? Quando cuciniamo la carne, inclusa quella bianca o il pesce, e lo facciamo ad alte temperature, come quando la grigliamo, friggiamo o arrostiamo, si formano delle sostanze chiamate ammine eterocicliche che aumentano il rischio di sviluppare tumori.
Mangiare prodotti vegetali ci protegge invece dai tumori. Le ricerche mostrano che se seguiamo una dieta plant-based bilanciata riduciamo notevolmente il rischio di sviluppare certi tipi di tumore come quelli alle mammelle, alla prostata, al colon, al pancreas, alle ovaie e all’endometrio uterino.
Riduce il Rischio di Sviluppare l’Alzheimer
Purtroppo non c’è una cura per l’Alzheimer, una malattia degenerativa nella quale gradualmente si perdono la memoria e le abilità cognitive. Comunque alcune ricerche indicano che lo stile di vita è un fattore che può giocare un ruolo importante per proteggere la salute del nostro cervello e addirittura prevenire l’Alzheimer. Per farlo abbiamo bisogno di fare esercizio, essere coinvolt* socialmente, ridurre il nostro livello di stress e avere una buona qualità del sonno. Ed ovviamente anche la dieta gioca un ruolo centrale.
Gli/le espert* nel campo della prevenzione dell’Alzheimer, la dottoressa Aysha e il dottor Dean Sherzai raccomandano una dieta completamente vegetale e affermano che non c’è un alimento nello specifico che dovremmo mangiare ma che i benefici arriveranno dalla varietà di cibi che introduciamo come frutta, verdura, semi e noci, legumi e cereali. Ovviamente questi medici all’avanguardia sono vegan.
Riduce il Rischio di Sviluppare il Diabete di Tipo 2
Il diabete di tipo 2 è una malattia seria che può portare a cardiopatie, insufficienza renale, amputazione degli arti, cecità e morte prematura. Anche se le persone nel mondo che stanno sviluppando il diabete di tipo 2 stanno aumentando non significa che svilupparlo sia inevitabile, anche se ci sono casi pregressi nella propria famiglia. Non si può solo prevenire ma si può addirittura curare se ci è già stato diagnosticato. Per farlo bisogna cambiare stile di vita e cambiare la nostra dieta.
Sappiamo che assumere un alto livello di carne rossa e processata è associato ad un significativo aumento del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Ma mangiare seguendo una dieta totalmente vegetale può fare la differenza. Lo sappiamo dal 2003, quando uno studio ha scoperto che una dieta plant-based controlla i livelli di glicemia nel sangue tre volte più efficacemente di una dieta che solitamente viene raccomandata alle persone diabetiche. Da quel momento, le evidenze che consigliano di adottare una dieta totalmente vegetale per combattere o curare il diabete stanno aumentando.
Ragioni per Scegliere un’Alimentazione Vegetale per l’Ambiente
Questo pianeta è tutto ciò che abbiamo e ci fornisce tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere felicemente, in modo sostenibile e in salute. Tuttavia, stiamo consumando le risorse che ci offre in modo sconsiderato e questo sta avendo impatti devastanti sul mondo che ci circonda, su altre specie e, in definitiva, sulla nostra stessa capacità di sopravvivere. Quando mangiamo carne, uova e latticini le ripercussioni ambientali sono enormi.
Deforestazione
La produzione di carne richiede grandi quantità di terra e, a pensarci bene, è ovvio il perché. Invece di coltivare raccolti per sfamare 8 miliardi di esseri umani, stiamo coltivandoli per sfamare 70 miliardi di animali. Ciò significa che abbiamo bisogno di molte più colture e di molta più terra su cui realizzarle. Semplicemente non c’è abbastanza terreno agricolo disponibile e quindi viene sottratta più terra alla natura. Le foreste vengono abbattute per far posto alle mandrie di bovini, ma anche per coltivare la soia che viene spedita in tutto il mondo e data in pasto a polli, maiali, pesci e bovini negli allevamenti. Se recuperassimo più proteine o calorie nella carne, nel latte e nelle uova di quante ne abbiamo somministrate agli animali, ci sarebbe un argomento a favore di questo sistema. Ma non lo facciamo. Otteniamo molto meno, motivo per cui Chatham House definisce la produzione di carne “incredibilmente inefficiente”. Stiamo sprecando le risorse della Terra e distruggendo le sue preziose foreste ed ecosistemi, e tutto per dei prodotti di cui non abbiamo bisogno.
Surriscaldamento Globale
L’abbattimento delle foreste ha un enorme impatto sul clima. Non solo la tecnica taglia e brucia, preferita dagli allevatori di bestiame, rilascia grandi quantità di gas che alterano il clima, ma la perdita di alberi fa sì che meno carbonio venga sottratto dall’atmosfera. Un altro contributo significativo al degrado climatico viene dagli animali stessi. Il metano emesso, in particolare da ruminanti come mucche, pecore e capre, è un potente gas climalterante, mentre tutti gli allevamenti intensivi di polli, maiali, tacchini, anatre, oche e pesci, compresi i gamberetti, sono potenti emettitori di metano. Gli scienziati affermano che il modo più veloce per affrontare il crollo climatico è risolvere il problema “metano”. La zootecnia è regolarmente citata come una delle principali fonti. Infatti gli allevamenti sono responsabili del 14,5 per cento di tutte le emissioni di gas serra. Se vogliamo un pianeta abitabile, dobbiamo fermarci ora.
Gli Animali Selvatici Vengono Uccisi
Quando distruggiamo gli habitat naturali per creare terreni agricoli così da soddisfare le nostre abitudini alimentari di carne, distruggiamo le case di miliardi di animali. In molti casi non possono semplicemente spostarsi poiché non hanno nessun posto dove andare. Questa distruzione sfrenata, unita agli eventi meteorologici estremi causati dal crollo del clima e agli esseri umani che li cacciano per sport o cibo, costituiscono le ragioni per cui le popolazioni di animali selvatici sono a rischio estinzione. In effetti, il 60 per cento di tutte le popolazioni di animali selvatici si è estinto dal 1970 a oggi.E gli animali che vivono nel mare? I pescherecci per la pesca intensiva uccidono trilioni di pesci ogni anno. Tra le morti ci sono quelle di squali, balene, delfini, focene, foche, tartarughe, razze e albatros che vengono catturati nelle enormi reti da pesca. Queste vittime “accidentali” sono conosciute come “cattura accidentale” ma non c’è nulla di accidentale in questo. Uccidere milioni di animali “non bersaglio” e distruggere interi ecosistemi è inevitabile quando saccheggiamo gli oceani per i pesci.
Inquinamento delle Acque
Abbiamo visto che uno dei principali problemi ambientali causato dalla presenza di miliardi di animali allevati è la produzione di cibo di cui hanno bisogno per nutrirsi. Ma c’è anche un altro importante fattore: le enormi quantità di letame che producono. Tutti quei rifiuti devono andare da qualche parte, ma ce ne sono troppi da smaltire. Vengono spesso spruzzati sui terreni quando e dove non dovrebbero, oppure fuoriescono dalle vasche di stoccaggio e filtrano poi nei corsi d’acqua. Una volta arrivati nei fiumi e nei laghi alimentano la crescita delle alghe che a loro volta distruggono la vita acquatica, consumando tutto l’ossigeno nell’acqua. Ancora una volta, ciò che è male per il mondo naturale è male per noi. Le fioriture algali possono essere tossiche per le persone e i loro amati cani e possono anche essere fatali per entrambi.
Oceani
I fiumi scorrono inevitabilmente verso il mare, portando con sé gli inquinanti raccolti lungo il percorso. Anche i rifiuti animali degli allevamenti vengono scaricati direttamente nell’oceano, dove si verificano le stesse fioriture algali e sappiamo che – dove c’è così poco ossigeno – nessun animale può sopravvivere. Tutti gli animali che vivevano in quella zona dovranno fuggire o morire. Quando alleviamo animali per consumarne carne, latticini o uova, stiamo causando danni incalcolabili ai corsi d’acqua, alla vita acquatica e alla vitalità degli oceani. Se ricordi che gli oceani sono responsabili della produzione di gran parte dell’ossigeno che respiriamo capirai perché proteggerli sia fondamentale per il nostro benessere e per gli animali che li abitano.
Inquinamento dell’Aria
Gli allevamenti intensivi – che producono la maggior parte della carne consumata oggi – rilasciano nell’aria pericolose tossine. L’idrogeno solforato nel letame può essere mortale per le persone, mentre l’ammoniaca che si accumula negli allevamenti di animali è irritante e tossica. Inalare questi gas pericolosi può portare a malattie polmonari. I lavoratori agricoli possono essere i più a rischio, ma non sono soli…
Comunità Rurali
Non sorprende che gli impatti negativi degli allevamenti influiscano in modo sproporzionato sulle comunità rurali. Le persone che vivono vicino agli allevamenti sono costrette a respirare tutti i giorni i gas tossici di cui abbiamo parlato. Le ricerche dimostrano come coloro che vivono vicino agli allevamenti intensivi abbiano più problemi respiratori rispetto alla media.
Le comunità rurali devono anche far fronte ai cattivi odori e ai corsi d’acqua tossici che possono colpire loro e i loro animali.
Utilizzo dell’Acqua
C’è bisogno di un’enorme quantità di acqua per far bere gli animali da allevamento e per coltivare il cibo che mangiano ogni giorno. Anche il processo di macellazione utilizza enormi quantità di acqua. Per questi motivi, l’impronta idrica di carne, latticini e uova è significativamente maggiore rispetto a quella di tutti gli alimenti vegetali ad eccezione delle noci, le quali, sebbene richiedano molta acqua per far crescere alberi di grandi dimensioni, compensano ampiamente l’impatto ambientale con la quantità di carbonio atmosferico che sequestrano. Non esiste un impatto ambientale positivo simile per la produzione di gamberi, formaggio, agnello e montone, latte e carne di suino, che sono tra i maggiori utilizzatori di acqua, ma richiedono anche grandi quantità di terra ed emettono grandi quantità di gas e sostanze climalteranti. Ad esempio, 100 g di proteine da carne di pollo consumano 2,5 volte più acqua del tofu, mentre 100 g di formaggio ne richiedono 25 volte di più.
Dobbiamo essere più consapevoli dell’impatto idrico dei cibi che mangiamo, considerando che l’acqua è una risorsa preziosa che non va sprecata.
Perché Scegliere un’Alimentazione Vegetale non Dovrebbe Essere una Buona Idea?
Per tutte le persone che hanno a cuore gli animali, il pianeta, la propria salute o la salute pubblica un’alimentazione vegetale è sicuramente un’ottima idea. Se crediamo in un mondo più gentile, più sicuro, più giusto per tutt* e siamo pront* a fare tutto il possibile per ottenerlo, possiamo iniziare cambiando la nostra alimentazione. Ricordiamo che nessunə è perfettə, e che facciamo del nostro meglio all’interno di un sistema alimentare che non è stato progettato per essere giusto, equo, compassionevole e per avere a cuore la salute delle persone. Quindi, riteniamo che sia una buona idea scegliere un’alimentazione vegetale, ma sappiamo anche che ciò significa provare ad essere “il più plant-based possibile” nelle circostanze in cui ci troviamo.
C’è Qualche Punto a Sfavore in una Alimentazione Vegetale?
Può essere difficile inizialmente cambiare le proprie abitudini alimentari per orientarsi verso una dieta plant-based, ma è solo questione di tempo e di volontà. Abbiamo mangiato animali per tutta la vita e non abbiamo mai saputo veramente quale sia il costo di questa nostra scelta… ma una volta scoperto, come è possibile far finta di niente e voltarci dall’altra parte?
Per cominciare possiamo modificare in chiave vegetale le ricette che fanno parte della nostra quotidianità e cultura; dovremmo quindi essere apert* a provare nuovi prodotti e abituarci a rompere le vecchie abitudini. Naturalmente alcuni dei cibi che una volta amavamo non saranno disponibili per noi, ma anche è vero che ci sono alternative vegetali per quasi tutto, quindi se ami le crocchette di pollo o il gelato potrai comunque continuare a mangiarli, semplicemente in versione vegetale.
Milioni di persone hanno già scelto di fare questo cambiamento e di passare a una dieta vegetale. Iniziare in modo lento e sostenibile può essere una buona opzione per chi ha difficoltà a cominciare. Alcune persone trovano più semplice cambiare un prodotto alla volta; per altre, assumere pasti vegetali tre giorni alla settimana le fa abituare meglio al cambiamento. Oppure potrebbero provare una settimana o un mese, con l’aiuto dei nostri percorsi. Noi di GenV abbiamo già effettuato il passaggio da un’alimentazione “tradizionale e comprensiva di carne, pesce, uova e latticini” ad una alimentazione interamente vegetale, quindi conosciamo le sfide e le insidie!
Tuttavia, l’affermazione di gran lunga più comune che sentiamo dalle persone dopo la transizione ad un’alimentazione plant-based è che non è stato davvero così difficile come temevano, e che avrebbero voluto averlo fatto prima.
Per quanto riguarda il pianeta, gli animali, la nostra salute e quella delle persone in tutto il mondo, no, non c’è alcun lato negativo nel scegliere vegan.
Dai un’occhiata ai nostri “Consigli per Neo-Vegan”.
Conclusioni
Il numero delle persone che scelgono un’alimentazione vegetale aumenta ogni anno, così come cresce anche il danno nei confronti di persone, animali e ambiente causato dall’industria zootecnica. Come possiamo permettere a questa filiera di inquinare il nostro pianeta, distruggere gli habitat, causare l’estinzione degli animali selvatici e diffondere virus nel mondo? È chiaro che questa industria non si fermerà se noi non la fermiamo, cominciando ad eliminare totalmente il nostro sostegno finanziario ad essa, e se governi ed istituzioni non cominciano a fare qualcosa.
Quando compriamo cibo plant-based stiamo dicendo: Finalmente riuscirò a mettere in pratica i miei princìpi attraverso le mie azioni. Non sacrificherò un pianeta sano per il desiderio di carne, latticini e uova. Non guarderò dall’altra parte mentre il pianeta viene distrutto.
Di fronte a queste crisi sanitarie, etiche e ambientali, cambiare ciò che mangiamo può sembrare una cosa da poco, ma le ripercussioni sono tante e potenti. Noi possiamo essere il cambiamento.
Sei prontə anche tu a diventare Vegan?