Allevamenti, Cambiamento Climatico ed Emissioni di Gas a Effetto Serra

Cow and flood
Image by Mike Erskine on Unsplash

Sebbene non sentiamo quasi mai media o governi parlare del collegamento tra l’industria zootecnica e il cambiamento climatico, le evidenze scientifiche invece sono chiare: la zootecnia è tra i settori che maggiormente emettono gas serra climalteranti, che non sono solo dannosi per il clima, ma anche per la nostra salute.

Sembra che sia diventato politicamente pericoloso mettere in risalto le verità sul clima causate dalla filiera degli allevamenti, ed è evidente che né i media e né i governi vogliano demonizzare gli allevatori, e si limitano a descriverli solo come produttori di cibo. Tuttavia, dobbiamo renderci conto della realtà della situazione includendo anche gli allevatori all’interno di questo discorso, che non possiamo rimandare ancora a lungo. Dobbiamo allontanarci dalla produzione di alimenti di origine animale che non è ‘solo’ crudele ed ingiusta, ma anche dannosa per il clima, per spostarci verso una dieta a basse emissioni di carbonio, come quella plant-based. E dobbiamo farlo ora, per il nostro futuro.

Cambiare infatti è fondamentale per la nostra sopravvivenza.

Che Cos’è la Zootecnia?

La zootecnia consiste nell’allevare miliardi di animali ogni anno per trarre profitto dalla loro carne, dal loro latte e dalle loro uova. Nonostante molte persone continuino a credere che esistano allevamenti idilliaci in cui gli animali pascolano liberi, la realtà è che l’industria zootecnica alleva intensivamente gli animali, rinchiudendoli a migliaia all’interno di capannoni senza l’opportunità di poter vivere una vita naturale.

Questo sistema ha trasformato esseri viventi in merci, e ha creato seri problemi a livello globale. Il settore zootecnico genera sproporzionate e insostenibili quantità di gas serra climalteranti e sta contribuendo al collasso climatico.

La Zootecnia Contribuisce al Cambiamento Climatico?

La zootecnia è responsabile di almeno il 14,5 per cento di tutte le emissioni di gas serra riconducibili ad attività umane; genera meno emissioni dell’industria dei combustibili fossili ma più emissioni di tutta l’industria dei trasporti messi insieme. 

Eppure, viene mai messa in discussione quando nei notiziari o dai leader mondiali si parla di crisi climatica? La risposta è no, quasi mai. La disparità di copertura di queste informazioni rispetto a settori come i trasporti e l’energia è infatti sbalorditiva.

In Che Modo la Zootecnia Influenza il Cambiamento Climatico?

Animali allevati come mucche e pecore sono conosciuti come animali ruminanti. Il loro apparato digerente produce enormi quantità e concentrazioni di metano, che viene rilasciato nell’atmosfera quando defecano e rilasciano gas attraverso i rutti. Quando milioni di questi animali vengono stipati tutti insieme negli allevamenti contro la loro volontà, e nutriti con grano e soia per farli ingrassare rapidamente, vengono rilasciate nell’aria enormi quantità di gas climalteranti che danneggiano il pianeta.

Il metano ha un potenziale di riscaldamento del pianeta 80 volte più alto di quello dell’anidride carbonica, anche se ha un’emivita più breve. Il metano rimane circa 20 anni nell’atmosfera, il che è devastante per il riscaldamento a breve termine del pianeta in quanto accelera notevolmente gli effetti del cambiamento climatico. Questo fattore è importante perché il cambiamento climatico è una crisi che l’umanità sta già vivendo. Le persone stanno già perdendo la propria casa e le proprie vite a causa di inondazioni, siccità e carestie che stanno emergendo più velocemente e frequentemente che mai.

Nonostante tutto questo, però, il mondo sta ampiamente ignorando come l’industria zootecnica stia contribuendo al collasso climatico. Bisogna mettere in atto il più velocemente possibile un cambiamento che possa avere un impatto a breve termine. È assolutamente essenziale per iniziare ad affrontare questa crisi.

Se smettessimo subito di produrre alimenti di origine animale, potremmo ridurre drasticamente in breve termine il surriscaldamento causato dal metano, dandoci il respiro per poter affrontare il surriscaldamento a lungo termine causato dalla CO2.

In questo momento, almeno il 25 per cento dell’attuale surriscaldamento globale è causato dalle emissioni di metano indotte dall’uomo. Potremmo abolirlo efficacemente, passando a una dieta a base vegetale.

Quanto Contribuisce la Zootecnia al Cambiamento Climatico?

Risposta breve: troppo! Specialmente quando consideriamo cosa otteniamo in cambio e quanto dolore causa agli animali. La zootecnia è un sistema estremamente inefficiente per produrre proteine in quanto occorre circa il 75 per cento di terra in più e molta più acqua per produrre la stessa quantità di proteine rispetto all’agricoltura a base vegetale.

È incredibilmente frustrante vedere che continuiamo ad utilizzare questi metodi che stanno distruggendo il pianeta, quando ci sono modi più semplici ed efficienti per produrre cibo.

Percentuale di Gas a Effetto Serra Provenienti dagli Allevamenti

Le ricerche della FAO affermano che gli allevamenti sono responsabili del 14,5 per cento delle emissioni di gas serra indotte dall’uomo. Inoltre, la zootecnia e i relativi mangimi e lo sfruttamento del suolo, sono responsabili di quasi il 60 per cento delle emissioni legate alla produzione di alimenti.

È probabile che questa cifra sia maggiore, in quanto non tiene conto degli effetti della deforestazione, in gran parte causata dall’allevamento di animali. Quando le foreste, la biodiversità e gli oceani vengono mutilati e distrutti per far posto agli allevamenti intensivi, perdiamo i loro sistemi naturali di supporto vitale e la nostra principale difesa contro il cambiamento climatico. Questi sistemi svolgono un ruolo chiave nell’estrazione del carbonio dall’atmosfera e nella protezione degli ecosistemi e degli esseri viventi dagli effetti del degrado climatico, quindi distruggendoli, raddoppiamo l’impatto negativo della zootecnia. Alcune ricerche suggeriscono che l’industria degli allevamenti animali è responsabile fino all’87 per cento delle emissioni globali. 

Quanta CO2 Produce la Zootecnia?

Come menzionato prima, il metano è il principale colpevole, in quanto ha un potenziale di riscaldamento del pianeta 80 volte più alto rispetto alla CO2. Ma la zootecnia produce anche molto più della sua quota di anidride carbonica a causa della deforestazione dei terreni, della lavorazione dei mangimi, del trasporto, della macellazione, dello stoccaggio e dell’imballaggio. Ovviamente, tutta la produzione di cibo richiede una catena di fornitura, ma la produzione di prodotti di origine vegetale è più breve e genera meno inquinamento. E i chilometri percorsi per il trasporto all’interno del processo di produzione alimentare sono in realtà una parte molto piccola dell’impronta di carbonio del cibo.

La produzione di carne, latticini e uova è veramente dispendiosa: questi prodotti ci danno infatti soltanto un terzo circa delle calorie somministrate agli animali durante la loro breve vita.

L’allevamento di animali è insostenibile, dannoso e non necessario.

Allevamenti VS Inquinamento dei Trasporti

Molte persone si attivano per cercare di ridurre le emissioni generate dai trasporti. Siamo incoraggiati a prendere i mezzi pubblici, usare meno le nostre auto e volare meno per ridurre la nostra impronta di carbonio. Raramente ci viene detto però dell’enorme impatto che possiamo avere cambiando le nostre scelte alimentari, eppure la zootecnia rappresenta un settore che genera più emissioni di gas serra di tutte le forme di trasporto globali messe insieme.

Naturalmente, anche cambiare il modo in cui viaggiamo ha un impatto profondamente positivo, ma con semplici cambiamenti nella dieta, possiamo raddoppiare i vantaggi nei confronti del pianeta, oltre che per gli animali e la nostra salute.

Passare ad una Alimentazione Vegetale Può Aiutare a Mitigare le Emissioni di Gas Serra?

Sicuramente sì, non vi è alcun dubbio.

Le ricerche mostrano che passare ad un’alimentazione prevalentemente vegetale potrebbe ridurre le emissioni dei paesi più sviluppati di almeno il 61 per cento. Una completa transizione ad un modello di agricoltura interamente vegetale e rigenerativa libererebbe fino al 75 per cento dei terreni coltivabili, che potrebbero quindi essere riportati allo stato naturale. Questo raddoppierebbe i benefici, visto che gli ecosistemi naturali catturano e mettono al sicuro le emissioni di carbonio e mantengono quei delicati equilibri che permettono alle creature viventi di prosperare e sostengono il pianeta.

Conclusioni

La zootecnia ha sempre avuto la strada spianata quando si tratta del suo impatto sul pianeta. Ma in realtà è una pratica barbarica, una filiera non necessaria, che fra l’altro è fra le principali cause del cambiamento climatico. È ormai tempo che comprendiamo che noi esseri umani, gli animali e il pianeta staremmo molto meglio se creassimo un sistema alimentare plant-based. 

Come individuə, per quanto sia praticabile e possibile per ognunə di noi, abbiamo il potere di scegliere opzioni alimentari vegetali, visto che gli studi confermano che siano assai meglio per il pianeta. E sebbene le nostre scelte individuali possano sembrare poca cosa, quando lavoriamo insieme è il nostro impatto collettivo che può davvero cambiare il mondo. 

I nostri percorsi gratuiti in 7 e 30 giorni rendono ancora più semplice approcciare un’alimentazione vegetale oggi stesso, e se salvare questo pianeta è la tua motivazione principale, troverai un percorso disegnato apposta per questo. Il pianeta non può attendere ancora a lungo, ecco perché è importante agire subito.

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