In che modo nel 2022 lo spreco alimentare influisce sul cambiamento climatico?

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Circa un terzo di tutto il cibo che produciamo a livello globale viene sprecato. In Italia si stima che vengano sprecati ogni anno circa 67 kg di alimenti per abitante, per un totale di oltre 4 milioni di tonnellate di cibo.

Lo spreco alimentare avviene in tutti gli stadi della filiera produttiva e distributiva. Molti alimenti vanno direttamente alla discarica ancora prima di raggiungere gli scaffali dei supermercati, ma ancora di più vengono sprecati a livello domestico, dove vengono acquistati dai consumatori e gettati via senza essere consumati.

Ma c’è un aspetto dello spreco alimentare che non vediamo, un aspetto che è spesso ignorato. Ovvero l’incredibile inefficienza produttiva del settore zootecnico, quello che si occupa di produrre alimenti di origine animale. In questo settore gli animali vengono nutriti con molto più cibo di quello che poi viene prodotto con i loro corpi sfruttati e abusati. Infatti molti raccolti sono sprecati per nutrire gli animali di allevamento e si stima che serva l’83 per cento dei terreni agricoli mondiali per farlo. La produzione di prodotti di origine animale richiede anche sproporzionate quantità di acqua ed energia, contribuendo alla distruzione del pianeta. E pensare che forniscono solo il 18 per cento delle calorie giornaliere che l’essere umano ingerisce attraverso l’alimentazione!


In tutti i sistemi alimentari un po’ di spreco è inevitabile, ma l’attuale modello di produzione è insostenibile, ingiusto ed totalmente da abbandonare.

In che modo lo spreco alimentare influisce sul cambiamento climatico?

Ridurre gli sprechi è il fattore chiave per combattere il cambiamento climatico.
La produzione, la lavorazione e il trasporto di tutto il cibo produce emissioni dannose per il clima, e quindi quando sprechiamo il cibo stiamo raddoppiando l’impatto che questo ha sul pianeta.

Il principale settore coinvolto che genera enormi quantità di sprechi è il settore zootecnico, con il suo dispendioso e non etico processo di sfruttamento ed uccisione degli animali per la loro carne, il loro latte e le loro uova. L’agricoltura animale domina circa un terzo della superficie abitabile terrestre e poiché ne richiede sempre di più, viene presa anche dalla natura e dai luoghi incontaminati. Vengono abbattute foreste e distrutti importanti habitat naturali.Questo sistema di produzione alimentare è inefficiente, catastrofico per l’ambiente e promuove gli sprechi ad ogni livello.

Quando mangiamo cibi di origine vegetale, invece, ricordiamoci che per produrli è servita molta meno terra e sono stati generati molti meno sprechi.

Rifiuti alimentari nelle discariche

La verità è che un quarto degli animali allevati, rinchiusi e maltrattati negli allevamenti finisce nelle discariche. Questo potrebbe accadere perchè muoiono prematuramente per malattie o infezioni causate dalle terribili condizioni in cui sono costretti a vivere. Il restante degli animali invece viene ucciso per finire sulle tavole dei consumatori oppure, dopo essere finito sugli scaffali dei supermercati, viene gettato via.

Se questo non ti ha scioccato abbastanza c’è un altro dato importante che vogliamo condividere. Ovvero che viene coltivato più cibo per sfamare gli animali che finiscono nelle discariche di quanto non venga coltivato per nutrire gli esseri umani sulla terra. Questo è uno spreco di dimensioni inimmaginabili. 

È importante sapere che anche i prodotti vegetali vengono sprecati. Solo una piccola parte della frutta e della verdura viene utilizzata come compostabile, il restante viene buttato in discarica, decomponendosi e aggiungendosi alle immense e dannose quantità di metano prodotte dall’industria animale.

Spreco alimentare e gas serra

Produrre, trasportare e lasciare marcire il cibo contribuisce al 8-10 per cento delle emissioni globali di gas serra. Questo significa che se il cibo fosse un paese sarebbe al terzo posto per le emissioni di carbonio dopo Cina e Stati Uniti. Il metano, dannoso per il clima, è il principale gas prodotto dalle discariche e lo spreco alimentare ne è una componente enorme.

Lo spreco alimentare è responsabile anche delle emissioni di gas serra attraverso la perdita di energia. Quando il cibo è gettato via viene sprecata anche tutta l’energia richiesta per produrlo, trasportarlo e prepararlo alla vendita. Produrre tutta questa energia che viene poi sprecata rilascia inutilmente carbone nell’atmosfera.

Che percentuale del cambiamento climatico è causato dallo spreco alimentare?

È stimato che il 6 per cento delle emissioni di gas serra a livello globale è dovuto allo spreco alimentare, ma questa percentuale rappresenta solo gli sprechi della filiera alimentare e dei consumatori. Ma l’enorme quantità di spreco è causato invece dalle colture e dai raccolti per nutrire gli animali d’allevamento.

Da dove proviene lo spreco alimentare?

Il cibo viene sprecato ad ogni fase della filiera alimentare: negli allevamenti e nei pescherecci, durante la lavorazione e il confezionamento, nei ristoranti, nei negozi alimentari e nelle nostre case.

Un enorme spreco alimentare avviene a livello domestico dove i prodotti vengono acquistati, non consumati e gettati via in grandi quantità. Noi possiamo fare la nostra parte riducendo questo spreco comprando solo quello di cui abbiamo bisogno, congelando i prodotti che scadono velocemente ed essendo creativi in cucina utilizzando gli avanzi nelle ricette.

I rifiuti alimentari industriali rappresentano tutto il cibo sprecato durante la coltivazione, produzione, lavorazione e trasporto. Per esempio per gli standard rigorosi dei negozi alimentari enormi quantità di frutta e verdura che hanno un aspetto “imperfetto” vanno direttamente in discarica ancor prima di raggiungere i negozi.
La verità scioccante però è che una terribile quantità di sprechi proviene dalla produzione di carne e derivati, e questo non viene mai messo in luce dai media.
L’agricoltura animale domina l’83 per cento dei terreni agricoli e fornisce solo il 18 per cento dell’apporto calorico per la popolazione umana. La maggior parte delle colture vengono date agli animali da allevamento che mangiano cinque volte più cibo rispetto a tutta la popolazione umana messa insieme.  Di conseguenza la quantità di cibo che viene dato agli animali è sempre maggiore rispetto a quello che gli esseri umani ottengono mangiando animali. Tutto questo è inutile e ingiusto.

Le ricerche dimostrano che la quantità di terreno necessario per produrre 100 grammi di proteine vegetali produrrebbe solo quattro di grammi di proteine di manzo. Questo significa che se la popolazione americana ad esempio adottasse un’alimentazione plant-based, potremmo produrre abbastanza cibo per nutrire 350 milioni di persone in più e ci sarebbero molti meno sprechi.

In altre parole con le risorse che abbiamo, con una dieta nutrizionalmente bilanciata, possiamo nutrire facilmente chiunque sul pianeta e allo stesso tempo possiamo combattere il cambiamento climatico, riducendo drasticamente la produzione di sprechi e salvando la vita a miliardi di animali ogni anno. Dobbiamo solo scegliere di non essere più complici di tutto questo sistema che trae profitto da l’insostenibile produzione di prodotti di origine animale.

Quale cibo inquina di più?

Frutta e verdura sono gli alimenti più sprecati in Italia e le emissioni prodotte dalla loro decomposizione nelle discariche sono un grande problema. Questo non significa che però hanno il maggior impatto ambientale.

I prodotti di origine animale hanno un impatto sul pianeta decisamente maggiore rispetto ai prodotti di origine vegetale. Quindi produrli per poi sprecarli è veramente dannoso per il pianeta.

Un migliore approccio potrebbe essere quello di evitare del tutto i prodotti animali e abbandonare questo sistema di produzione insostenibile, non salutare e non etico che impatta sugli umani, sugli animali e il pianeta.

La seguente grafica mostra le emissioni generate dalla produzione dei vari alimenti:

Questa grafica ci mostra quanto sono dannosi per il pianeta la carne, i latticini e le uova. Anche se compriamo questi prodotti e non li sprechiamo abbiamo comunque contribuito a produrre molte emissioni e sprechi rispetto a se avessimo acquistato e sprecato qualsiasi prodotto di origine vegetale.

Come ridurre lo spreco alimentare può aiutare il pianeta

In Italia si stima che vengano sprecati ogni anno circa 67kg di alimenti per abitante, per un totale di oltre 4 milioni di tonnellate di cibo che finisce nelle discariche, producendo grandi quantità di gas metano. Riducendo il nostro spreco alimentare domestico ridurremo queste emissioni aiutando a combattere il cambiamento climatico.

Eliminare il nostro consumo di prodotti di origine animale avrebbe un enorme impatto positivo sul clima e ridurrebbe gli sprechi all’interno del sistema alimentare.

Come combattere la crisi climatica prevenendo gli sprechi alimentari

Ci sono più modi in cui possiamo fare degli sforzi individuali per ridurre gli sprechi alimentari e combattere il cambiamento climatico:

Diventando Vegan

Le ricerche dimostrano che diventare vegan è il modo più efficace per ridurre il nostro impatto individuale sul pianeta. Diventando Vegan riduciamo anche lo spreco alimentare causato dall’agricoltura animale e fermeremo l’inutile perdita della vita di miliardi di animali, la quale non è solo dannosa per il pianeta ma è anche ingiusta e crudele.

Essendo creativз con gli avanzi

Gli avanzi possono sembrare non appetitosi da soli ma se li utilizziamo in delle ricette creative potremmo creare dei piatti nuovi e gustosi. Guarda questi dieci consigli per utilizzare in modo creativo i tuoi avanzi.

Frullando, cuocendo e facendo bollire

Molte persone non realizzano ancora quanto è semplice conservare frutta e verdura semplicemente cambiando il loro stato. Ad esempio cercando di bollire la frutta che è vicina alla scadenza e facendo una marmellata salutare e deliziosa. Oppure..perché non provare a preparare il tuo brodo vegetale utilizzando le verdure avanzate che non riesci a mangiare in tempo?

Noi tuttз paghiamo per dei costosi frullati ma quando abbiamo il nostro frigo pieno di frutta a casa perché non utilizziamo più spesso il frullatore per farceli da noi?

Diventando un po’ creativз possiamo trovare innumerevoli modi per ridurre lo spreco alimentare.

Comprando solo ciò di cui hai bisogno

Vite impegnate e impegni domestici possono rendere questo difficile, ma se noi compriamo solo quello di cui abbiamo bisogno avremmo significativamente un impatto più basso sul pianeta. Possono sicuramente aiutarci una corretta pianificazione dei pasti settimanali e delle liste con gli alimenti da comprare quando andiamo a fare la spesa.

Usando il freezer

Il freezer è tuo amico quando si tratta di rifiuti perché tanti alimenti deperibili possono essere congelati. Congelare frutta e verdura fresca blocca i nutrienti fino ad un anno, quindi non perdiamo nulla.

Quando hai voglia di mangiar sano, mescola una banana congelata con il tuo latte vegetale preferito per fare un gustoso frullato alla banana.

Usando le app per gli sprechi alimentari

Le aziende hanno realizzato qual è il valore del salvare il cibo dallo spreco e stanno spuntando delle nuove app che consentono di acquistare, ad un prezzo ridotto, cibo che altrimenti andrebbe sprecato! Dai un’occhiata a queste cinque fantastiche app.

Conclusioni

Il livello attuale di spreco alimentare non è solo un’ingiustizia nei confronti di tutte le persone che soffrono la fame, ma contribuisce in modo determinante all’inquinamento ambientale. Ci sono problemi lungo tutta la filiera del sistema alimentare e le soluzioni ad alcuni di essi sono complesse. Ma la certezza è che la produzione di carne, latticini e uova è altamente inefficiente e dispendiosa e che per combattere il cambiamento climatico dobbiamo partire dalla nostra alimentazione e fare dei cambiamenti nella nostra dieta.

Un sistema di produzione alimentare basato su prodotti di origine vegetale sarebbe più efficiente dal punto di vista territoriale e sarebbe in grado di produrre più cibo con meno risorse compensando i nostri attuali livelli di spreco alimentare. È ora di abbandonare i prodotti di origine animale e di abbracciare un’alimentazione plant-based per un futuro senza sprechi, in cui lavoriamo per proteggere il pianeta invece di distruggerlo.

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