L’Allevamento delle Galline Ovaiole: Fatti e Verità dell’Industria delle Uova

UK Colony Cage Egg Farm - Credit: Chris Shoebridge

Se pensiamo alle uova, probabilmente non pensiamo ad altro se non al fatto che sono un alimento comodo che troviamo in negozio, ma questa volta ti invitiamo ad andare un po’ più a fondo, a vedere oltre il prodotto contenuto in confezioni impilate l’una sull’altra su uno scaffale, e a considerare invece la vita delle galline, rinchiuse in gabbie impilate una sull’altra degli allevamenti.

E se guardiamo con obiettività a questa filiera, facendo attenzione a non farci ingannare dai giochi di prestigio dei commercianti di uova, ci accorgeremo di ciò che in realtà è piuttosto ovvio: le uova sono, di fatto, il materiale riproduttivo di soggettività animali femminili che vengono sfruttatɜ e abusatɜ su scala industriale.

Cos’è un Allevamento di Galline Ovaiole?

I moderni allevamenti ovaioli tengono rinchiuse decine di migliaia di femmine, di solito galline, per raccogliere in modo efficiente le uova che depongono. L’efficienza è tutto, perché l’allevamento è un business e ogni centesimo speso è strettamente controllato. In questo equilibrio finanziario tra costi e profitti, non si tiene conto del benessere di miliardi di creature e di ciò che per loro rende la vita degna d’essere vissuta.

Sebbene in Italia esistano alcuni allevamenti biologici e senza gabbie, la realtà è che la maggior parte degli allevamenti ovaioli sono intensivi e la stragrande maggioranza delle galline – il 92 per cento – vive la propria vita all’interno di una gabbia o di un capannone industriale, senza accesso all’esterno. Non vedono il sole, non respirano aria fresca e non raspano la terra. Non possono cercare i propri alimenti naturali foraggiando, non fanno il nido e non fanno il bagno di polvere.

Le gabbie – fatte di rete metallica che può ferire o deformare le zampe delle galline – sono impilate una sopra l’altra, per diverse file. Le creature che si trovano nella parte più bassa sono regolarmente sommerse da escrementi e urina. Non solo la libertà è negata, non solo la sofferenza è parte integrante della loro vita quotidiana, ma anche la dignità è scomparsa. Il giorno in cui vengono liberate dalle gabbie è il giorno in cui muoiono.

Il Processo di Produzione delle Uova

Quando si parla di produzione di uova, la gallina viene prima di tutto, e l’industria alleva creature specificamente selezionate per la loro elevata produzione di uova. Ma per ogni femmina schiusa e destinata a una vita in gabbia, nasce anche un maschio.

Come accade ai vitelli maschi nella filiera del latte, questi pulcini non sono altro che un sottoprodotto indesiderato. Non possono deporre uova e non sono della razza giusta per acquisire peso velocemente ed essere trasformati in carne, pertanto gli allevatori non sprecano neanche tempo a nutrirli. E così, il primo giorno di vita, questi bei pulcini – gialli e teneri proprio come quelli che vediamo sui biglietti d’auguri pasquali – si ritrovano su un nastro trasportatore industriale diretti al tritatutto – un macchinario terrificante che li tritura mentre sono ancora vivi e pienamente coscienti.

A livello globale, l’industria delle uova uccide circa 6 miliardi di pulcini maschi indesiderati ogni anno, cioè più di 10 volte il numero degli ovini macellati direttamente. E questo mastodontico bollettino di morte del commercio delle uova non tiene conto delle “galline esaurite” – straziate ed esauste – non più in grado di produrre la quantità enorme di uova che si esige da loro. Le galline ovaiole hanno in media appena 18 mesi quando vengono spedite al mattatoio, e il loro posto nelle gabbie è preso da un nuovo gruppo di galline produttive.

Quantɜ pensano che gli animali non muoiano nella filiera delle uova non potrebbero essere più in errore.

Perché le Uova non Sono Sane per Noi?

Quindi, è chiaro che le uova non fanno bene alle galline, né ai pulcini maschi di un giorno di vita, ma non fanno bene nemmeno a noi.

Ci sono diverse opinioni discordanti su come il colesterolo alimentare influisca sui livelli di colesterolo nel nostro sangue, ma recenti studi hanno dimostrato che persone in forma e in salute in particolare sono più soggette ad un aumento del colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) dopo aver mangiato uova. Quantɜ mangiano le uova per ragioni salutistiche dovrebbero prendersi un appunto. 

Inoltre, nel 2019, lɜ ricercatorɜ pubblicarono uno studio condotto su 30.000 adultɜ monitoratɜ nell’arco di 17 anni che per ogni mezzo uovo consumato al giorno il rischio di patologie cardiache aumentava del 6 per cento e il rischio di mortalità dell’8 per cento.

Certo, le uova contengono alcuni nutrienti utili, come la colina e la luteina, ma entrambi, così come ogni altro nutriente di cui l’organismo ha bisogno, possono essere trovati negli alimenti vegetali, quindi perché correre il rischio?

Fatti che l’Industria delle Uova non Vuole che Sappiamo

I Pulcini Maschi Vengono Uccisi in Qualsiasi Tipo di Allevamento

Il fatto che miliardi di piccoli pulcini maschi vengano fatti a pezzi, schiacciati o gassati fino alla morte è quasi certamente il più grande segreto di questa filiera. Ma non fatevi ingannare pensando che questo accada solo nel settore intensivo. Nascere in allevamenti a terra, all’aperto o biologici non salva certo queste creature di un giorno di vita dal tritatutto.

Le Galline Vengono Affamate Regolarmente

Alcune aziende negli Stati Uniti praticano la “muta forzata”, che più precisamente dovrebbe essere chiamata “inedia deliberata”. Si è scoperto che, affamando queste creature per un massimo di tre settimane, le galline depongono uova più grandi e più redditizie una volta ripresa l’alimentazione. Non dobbiamo certo sottolineare che affamare queste soggettività animali provochi in loro una estrema sofferenza. Sono così disperate per la fame che mangiano le loro stesse piume e possono comportarsi in modo aggressivo verso le altre durante questo periodo. Questa pratica è chiaramente crudele ed è stata vietata in tutta Europa.

Le Chiocce non Riescono mai a Diventare Mamme

Le galline depongono le uova per far nascere la propria prole, non perché le persone ci preparino le frittate o le omelette. E sappiamo tuttɜ che le galline sono madri eccellenti. Dopotutto, usiamo l’espressione “mamma chioccia” per descrivere una persona naturalmente premurosa e protettiva. Le galline hanno l’istinto di fare il nido, di deporre le uova nell’intimità e di sedersi su di esse, tenendole al sicuro fino alla schiusa. Comunicano persino con il loro pulcino non ancora nato attraverso la parete del guscio. Nelle gabbie, invece, non hanno altra scelta che guardare ogni singolo uovo che depongono – e ogni potenziale pulcino che potrebbero allevare – rotolare via da loro lungo uno scivolo.

Più Uova = Più Ossa Rotte

Le galline allevate per scopi commerciali sono state selezionate appositamente per deporre il maggior numero di uova possibile, perché è così che si guadagna di più. Ma ogni guscio d’uovo richiede una grande quantità di calcio e le galline non ne ricevono a sufficienza nella loro alimentazione, quindi il loro corpo consuma le scorte nelle ossa. Di conseguenza, sono comuni osteoporosi e fratture, e almeno un terzo di tutte le galline ovaiole è soggetta ad almeno una frattura prima di essere presa con violenza, stipata in una gabbia angusta e spedita al macello. Immagina cosa voglia dire stare in piedi su una grata giorno dopo giorno con le zampe rotte. Questo è il prezzo che le galline pagano perché noi vogliamo le loro uova. 

Le Galline Ovaiole Sono Mutilate Deliberatamente

Vivere in spazi sovraffollati, o in gabbie senza lo spazio necessario per muoversi o distendere le ali e senza poter nidificare, appollaiarsi o deporre le uova nella propria privacy causa a queste creature un enorme stress. Non sorprende che sfoghino le loro frustrazioni le une sulle altre, proprio come faremmo noi se fossimo stipatɜ in una Fiat 500 con quattro amicɜ per il resto della nostra vita. Le galline, stressate, si beccano l’una con l’altra, provocando diverse lesioni. Quando queste lesioni portano a una diminuzione delle uova deposte, l’industria interviene, ma invece di dare loro più spazio, una vita migliore e meno motivi di frustrazione e stress, li mutila. È una pratica comune asportare la parte finale del becco delle galline ovaiole con una lama incandescente – un processo che può causare sia dolore acuto che cronico per via del danno ai tessuti e alle terminazioni nervose. 

Nessuna ne Esce Viva

Ci sono milioni di persone compassionevoli che non mangiano carne perché non vogliono far parte di un processo che uccide gli animali su scala industriale. Forse non sanno – perché l’industria non vuole che lo sappiano – che ogni gallina che depone le uova viene anch’essa macellata e i loro corpi consumati vengono trasformati in prodotti di bassa qualità o mangimi per altri animali. Non è un granché come ringraziamento per aver deposto tutte quelle uova, no?

Le Uova Possono Intossicarti

Le uova sono accompagnate da una serie di avvertenze: attenzione alle date di scadenza; attenzione ai gusci rotti o incrinati; conserva immediatamente in frigorifero; cuoci le uova finché non sono solide; non lasciare che le uova cotte rimangano a temperatura ambiente; LAVATI LE MANI! Non troverai mai le stesse avvertenze su una busta di carote. Le uova con salmonella hanno lo stesso aspetto e gusto delle altre uova, pertanto è un po’ come giocare alla roulette russa. Anche se è difficile ti uccida… ti consigliamo di avere sempre un bagno a portata di mano! 

L’Evoluzione dell’Allevamento di Galline Ovaiole

In poco più di secolo appena siamo passatɜ dal raccogliere le uova delle galline nel cortile di casa al comprarle confezionate sugli scaffali di un supermercato… distogliendo lo sguardo ogni qual volta ci troviamo di fronte a immagini di gabbie, mutilazioni, fratture ossee e triturazione di pulcini maschi vivi. 

Fino agli Anni Cinquanta, il consumo di uova era privilegio della parte più ricca della popolazione italiana, poiché il prezzo per 6 uova all’epoca era l’equivalente di un’ora di salario. Da allora, le tecniche di allevamento sono cambiate e diventate quasi totalmente intensive, le galline sono state selezionate geneticamente per produrre molte più uova con quasi la metà del mangime (negli anni ’50 servivano 3 kg di mangime per produrre 1 kg di uova; oggi il rapporto è meno di 2:1). Tra il 1950 e il 1970, l’Europa intera è passata da allevamenti a conduzione familiare all’aperto a sistemi intensivi in gabbia con migliaia e migliaia di galline.  

Tutti gli occhi, d’improvviso, sono stati puntati unicamente alla produttività. Perché sprecare tempo a cercare le uova in giro, quando si possono mettere le galline in gabbia e far sì che le uova rotolino fuori? Ingabbiarle non influiva affatto sulla loro produttività. Dopotutto, le galline non hanno bisogno di essere felici per fare le uova, esattamente come le donne non hanno bisogno di essere felici per ovulare. Pertanto, sebbene le loro condizioni di vita peggiorarono terribilmente, la produzione di uova volò alle stelle, dietro la scintillante promessa di nutrienti sani per l’alimentazione umana e il fatto che i volatili erano ormai al sicuro da patogeni e predatori. Le campagne di marketing funzionarono, i profitti crebbero, e da allora le galline vivono in gabbia.

Produzione alimentare e scienza unirono le forze per spremere fino all’ultimo grammo di produttività da queste creature, incuranti del prezzo che ognuna di esse avrebbe pagato. È stato analizzato il consumo di mangime (“quanto poco possiamo nutrirle e continuare comunque ad avere le uova?”). È stato analizzato il consumo della luce (“come possiamo ingannarle perché depongano più uova?”). E le razze a più alta produttività sono state selezionate e selezionate ancora cosicché il numero di uova deposte per gallina aumentasse. L’industria era in piena espansione! 

Ma c’è un virus nel sistema. In realtà, i virus (e i batteri, e i funghi) sono tanti, in questo sistema. Ad esempio la Salmonella enterica. Secondo l’ECDC (Il centro europeo per il controllo epidemiologico), la Salmonella spp è la seconda causa di tossinfezioni alimentari in Europa.

Nonostante i rischi per la salute e il costo in vite e benessere per le galline, la filiera ovaiola ha continuato ad intensificarsi, perché è pur sempre un giro d’affari multimilionario. Negli Anni ’80, le galline ovaiole deponevano in media 250 uova l’anno, che già di per sé è una cifra 25 volte superiore alla quantità che ne deporrebbero in natura. Oggi, attraverso la selezione genetica, la regolazione della luce artificiale nei capannoni e altre pratiche volte unicamente al profitto, le galline ne depongono quasi 300 l’anno. È un buon affare, no? Noi abbiamo più uova; le galline più ossa rotte. 

Ultimamente, una parte dei consumatori ha iniziato a ribellarsi contro la più evidente causa di sofferenza nell’industria delle uova – le gabbie – ma la maggior parte delle persone sa ancora poco delle crudeltà più nascoste. E sebbene alcuni allevamenti siano passati ad un sistema a terra (ma non necessariamente all’aperto!) in risposta alle preoccupazioni dei consumatori, c’è ancora molto da fare prima che nessun essere senziente venga ingabbiato, affamato e triturato per causa nostra.

Cosa Possiamo Fare?

La sofferenza è imperdonabile, ma non è inevitabile. Continua soltanto perché è finanziata da quantɜ continuano a comprare o consumare le uova. Tutto ciò che dobbiamo fare perché la sofferenza finisca è smettere. Semplice, no? 

Evitare o sostituire le uova è semplice. Si tratta di fare alcuni semplici cambiamenti quando cuciniamo, facciamo la spesa o mangiamo fuori. Ad esempio, evitiamo la pasta all’uovo, e se vogliamo fare le tagliatelle in casa usiamo un po’ di curcuma per dar loro quel colore giallo che ci ricorda la nostra infanzia. Se vogliamo preparare una torta, ci sono ormai decine di eccellenti siti di pasticceria vegetale che offrono deliziose ricette tutte da provare. Te ne consigliamo uno per iniziare con gusto!

Se ti piacciono le uova strapazzate, prova invece a strapazzare il tofu. È ricco di proteine, ha un gusto delizioso e ti darà un sacco di energie. E sai qual è la cosa migliore? Non contiene Salmonella!

Allo stesso modo, potrai sostituire la pastella per frittate o omelettes con la farina di ceci, e sono tantissime le varianti senza uova di crêpes, frittelle, quiches, o pancakes! L’Europa ha da poco approvato la commercializzazione JUST Egg, un prodotto che si cucina e ha lo stesso sapore delle uova ma deriva in realtà da legumi ad alto contenuto proteico. 

Conclusioni

Le galline sono creature straordinarie – sono intelligenti, piene di personalità e davvero divertenti – ma sono anche fra gli animali più abusati del pianeta. A miliardi le incarceriamo, le mutiliamo, le affamiamo, le priviamo dei loro istinti naturali, le lasciamo a soffrire e poi – quando non ci servono più – le mandiamo al macello senza batter ciglio. 

Possiamo essere migliorɜ di così. Possiamo scegliere una vita compassionevole. 

E la cosa davvero meravigliosa è che quando mostriamo compassione verso gli animali non mangiandoli (o non consumando le loro secrezioni ed escrezioni), facciamo anche un grande gesto di gentilezza per il pianeta, e per il nostro organismo.

Scopri di più e prova un’alimentazione vegetale con i nostri percorsi, e sii il compassionevole cambiamento di cui il mondo ha bisogno.

Pront* a scegliere vegan?

Go Vegan

Gia Vegan?

Fai la differenza