Quanto è importante per noi come nazione – e come individui – cambiare le nostre abitudini alimentari?
Ebbene, le malattie croniche sono fra le patologie a maggior incidenza sia in termini di casi che in termini di costi in Italia e in Europa. Secondo l’ultimo rapporto dell’osservatorio indipendente Salutequita (luglio 2021), i malati cronici in Italia sono 26 milioni – il 43 per cento della popolazione e con l’aumento dell’età media della popolazione il numero è in aumento. Oltre la metà degli anziani ne ha almeno tre. In Europa, la stima indica le malattie croniche come responsabili dell’86 per cento dei decessi, con una spesa sanitaria valutabile intorno ai 700 miliardi di euro l’anno. E secondo l’Ufficio europeo dell’OMS, nella regione “Europa” (53 paesi), le malattie croniche non trasmissibili quali patologie cardiovascolari, respiratorie croniche, cancro e diabete sono responsabili di quasi il 75 per cento dei decessi in tutta la Regione e rappresentano la principale causa di morte.
In Italia, secondo l’ultimo report rilasciato dall’ISTAT in era pre-covid, il 66 per cento dei decessi annui avviene per malattie del sistema cardiocircolatorio e per tumori. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che una errata alimentazione causa più morti nel mondo di quanti non ne causino altri fattori di rischio, incluso il fumo di sigarette, che è sempre stato considerato come una delle maggiori minacce alla salute pubblica
Come sappiamo, il consumo eccessivo di alimenti animali e di cibi processati nelle diete occidentali contribuisce pesantemente ad un cattivo stato di salute ed aumenta il rischio di sviluppare malattie croniche. Secondo le proiezioni degli scienziati della Eat-Lancet Commission, continuare a seguire la nostra dieta occidentale standard, unitamente alla rapida crescita della popolazione e dell’economia mondiale, porterà un enorme aggravio in fatto di salute pubblica e spingerà i sistemi alimentari ben al di là di ciò che è sostenibile per l’ambiente. È triste dirlo, ma stiamo già osservando un impatto devastante su entrambi.
La stessa commissione ha scoperto che l’adozione su vasta scala di un’alimentazione vegetale potrebbe prevenire circa 11 milioni di morti l’anno e permetterci di nutrire ulteriori 10 miliardi di persone in tutto il mondo, in modo sano e senza danneggiare il pianeta.
La nostra salute è strettamente collegata a quella del pianeta e ciò che fa bene all’una fa anche bene all’altra.
“A questo punto, qualsiasi scienziato, medico, giornalista o politico che neghi o minimizzi l’importanza di una dieta vegetale e integrale per il benessere dell’individuo e della società non sta guardando chiaramente ai fatti. Ci sono troppe prove a favore per continuare ad ignorarla.”
T. Colin Campbell