Nove anni fa la mia vita si è bruscamente diretta verso il veganismo. Eppure non è stata una decisione improvvisa ed impulsiva, ma un viaggio profondamente personale iniziato dalla tragica perdita di mio padre a causa di un tumore allo stomaco.
Di Rita Parente
La Lotta di un Padre, il Risveglio di una Figlia
Mio padre era il simbolo della resilienza e della forza, spesso lodato per il suo innato stoicismo da chiunque incontrasse. Sebbene sia rimasto all’apparenza incredibilmente fedele a questi tratti anche dopo aver ricevuto la diagnosi, le persone più vicine a lui possono affermare come le carte in tavola stessero invece cambiando. L’uomo che credevo non potesse mai essere buttato giù aveva improvvisamente bisogno di essere raccolto.
Sono stata più di una semplice testimone ravvicinata della lotta di mio padre contro questa malattia impietosa. I nostri ruoli si sono completamente invertiti quando io, da figlia che riceveva cure e attenzioni dal proprio genitore, sono diventata la persona che doveva prendersi cura di lui. Da ogni ricovero, ogni medicinale somministrato, a ogni appuntamento con i dottori, io ero al suo fianco. Sono state le mie mani a curare le sue ferite post-operatorie, a fargli le iniezioni quotidiane e ad alimentarlo attraverso dei tubi per mesi e mesi. Ma nonostante i migliori sforzi di tutte le persone coinvolte, la battaglia di mio padre si è conclusa violentemente dopo appena un anno dalla diagnosi.
Gli impatti devastanti del cancro sono sempre sconvolgenti per l’anima, ma non sempre guidano le persone in lutto verso un drastico cambiamento del proprio stile di vita. Questo mi fa sorgere una domanda: perché invece per me è diventato un punto di svolta nella vita? Fino a quel momento avevo letto sul cancro, comprese le sue impietose statistiche, e più volte mi sono commossa fino alle lacrime per storie, sia reali che immaginarie, raccontate nei film e sui social media. Tuttavia, niente di tutto ciò avrebbe potuto prepararmi a quanto sarebbe stata dura in realtà questa battaglia, e al fatto che il mio mondo sarebbe stato scosso fino in fondo con l’ingresso della malattia nella vita di mio padre e della mia famiglia.
Mettere in Discussione: Esaminare la Nostra Alimentazione
Prima della sua diagnosi, vedevo mio padre come incarnazione di salute e benessere. Seguiva quella che i portoghesi chiamano la tipica ‘Dieta Mediterranea’ ed ha sempre evitato cibi grassi e fritti. Non ha mai mangiato nessun alimento zuccherato e processato, e manteneva un livello di attività fisica settimanale più che dignitoso per una persona di 50 anni. Non fumava né aveva abitudini sconsiderate e autoindulgenti. Ma oggi riconosco come il suo stile di vita fosse tutt’altro che sufficiente per scongiurare la malattia. La sua dieta era piena fino all’orlo di prodotti animali – carne, pesce, prodotti lattiero-caseari e uova. Questi prodotti sono comunemente descritti come alimenti che promuovono la salute, eppure non gli hanno evitato di ammalarsi gravemente.
Mentre assistevo al progredire della sua malattia, ho iniziato ad esaminare la nostra dieta e il nostro stile di vita, cercando cosa potesse essere andato storto e cosa avremmo potuto fare per evitarlo. Ogni scoperta portava ad un’altra, e mi sono tuffata sempre più a fondo nella domanda: qual è un’alimentazione sana? Tra appuntamenti medici e diagnosi terribili, ho iniziato a cercare più informazioni sulla salute e sulla nutrizione umana – in parte spinta dalla paura di dover affrontare di nuovo un’esperienza così brutale.
Non riesco proprio a ricordare chi sia stato allora a dirmi questa frase che ancora oggi tengo bene a mente: la miglior cura per il cancro è la prevenzione. Ho fatto il mio primo passo verso l’alimentazione plant-based e ho smesso di mangiare carne dall’oggi al domani, con grande preoccupazione di mio padre, ironia della sorte.
La Strada Verso la Comprensione: ‘Anticancro’ e ‘The China Study’
Poco dopo la sua morte, non appena ho potuto raccogliere le forze, ho letto i libri “Anticancro” di David Servan-Schreiber e “The China Study” di T. Colin Campbell, e ciò che ho imparato da entrambi è diventato il mio biglietto di sola andata per eliminare completamente i prodotti animali dalla mia alimentazione.
Anticancro spiega nel dettaglio come determinati alimenti, in particolare quelli ricchi di antiossidanti, possono potenzialmente prevenire o rallentare la progressione di tumori maligni. Ho imparato a conoscere le proprietà curative del mondo vegetale e la sua potente capacità di combattere le infiammazioni e lo stress ossidativo – due processi che alimentano la crescita del cancro.
The China Study approfondisce questo argomento, illustrando i risultati di uno studio epidemiologico rivoluzionario che mostra come le popolazioni che seguono prevalentemente una dieta a base vegetale abbiano tassi più bassi di malattie croniche, incluso il cancro. Nello studio vengono indicate chiaramente le proteine animali come fattore significativo nello sviluppo di certe condizioni di salute.
Dalla Paura alla Responsabilizzazione: il mio Impegno Verso un’Alimentazione Plant-Based
Queste rivelazioni sono state sorprendenti. Gli alimenti che pensavo avrebbero impedito a mio padre di ammalarsi, potrebbero aver effettivamente contribuito alla crescita del suo tumore allo stomaco. Così, a 23 anni, ho preso consapevolmente la decisione di diventare vegana per la mia salute.
Non intendo affermare che chiunque segua una rigorosa alimentazione a base vegetale sia immune dalla sofferenza di una malattia come quella che ha tolto la vita a mio padre – sarebbe incredibilmente ingenuo e anche irresponsabile da parte mia.
Ma sapere che sto facendo del mio meglio per aumentare le mie possibilità di non ammalarmi, mi dà un senso di controllo e mi aiuta a dominare la paura del cancro provocata dal trauma. Il passaggio ad un’alimentazione plant-based è stato il mio impegno per onorare il mio corpo con una sana alimentazione, e può potenzialmente impedirmi di sopportare il dolore che mio padre ha sopportato.
Cambiamenti: i Doni del Veganismo
Questo enorme cambiamento nelle mie abitudini alimentari mi ha aiutato a ridefinire la mia esperienza traumatica. Anche se vorrei che la malattia non avesse mai colpito mio padre, riconosco quanto sia stato fondamentale questo evento nel guidarmi verso un risultato così positivo. Non è quasi poetico pensare che, mentre attraversavo il dolore, sono state gettate le basi per un cambiamento trasformativo che alla fine mi ha regalato un’abbondanza di gioia e appagamento?
Il veganismo è stato più che un cambio di alimentazione per me – è stato un’opportunità per unire i punti e dare un senso alla mia esperienza. Non ho solo visto miglioramenti nella mia salute, ma ho anche trovato la pace della mente, sviluppato una maggiore compassione verso tutti gli esseri viventi e persino scoperto opportunità professionali inaspettate. Sono ora un’autrice di due libri di ricette plant-based e lavoro quasi esclusivamente per il movimento vegan da circa sei anni. È stato a dir poco un privilegio fondere la mia professione con le mie scelte alimentari e i miei valori morali.
Oggi il mio veganismo va oltre la salute. È per gli animali, per il pianeta e per avere una maggiore possibilità per un futuro più sostenibile. Mentre guardo dentro di me e intorno a me, posso tranquillamente affermare che non vedo più punti da collegare. Mi sento completa, nonostante il dolore che porto.
Rita Parente lavora come Design Executive presso GenV, incanalando la sua creatività per promuovere uno stile di vita vegano. La sua vita personale e quella professionale sono meravigliosamente intrecciate ed è orgogliosa di poter esprimere i suoi valori attraverso il suo lavoro di designer. Fuori dal lavoro, Rita ama trascorrere tempo di qualità con la sua famiglia, disegnare e immergersi in eventi di musica dal vivo e film d’animazione.