Da Allevatore a Difensore Degli Animali

Simon Plazolles-Hayes
Simon Plazolles-Hayes è un ex allevatore, oggi difensore dei diritti degli animali e coordinatore dei Social Media per GenV.

Un’accusa frequente, mossa da chi mangia carne nei confronti delle persone vegane, è che le persone vegane non possono comprendere cosa sopportano gli allevatori e quale sia lo scopo della loro attività. Il problema è che si ritiene che chi è vegan provenga solo dalle città e che non conosca in prima persona l’esperienza dell’allevare gli animali.

Ma io invece – come tante altre persone vegane – ho avuto un’esperienza diretta in questo campo.


Blog a cura di Simon Plazolles-Hayes


Mi chiamo Simon Plazolles-Hayes e quando ero bambino la mia famiglia si è trasferita in campagna ed ha avviato la nostra azienda agricola. Inizialmente abbiamo cominciato con capre, lama e galline ma negli anni abbiamo anche acquistato pecore, oche e gatti nel fienile per badare ai topi. Tutto è stato costruito da zero, dal fienile al pascolo recintato che ho costruito con mio padre.

Nessuno di noi aveva esperienza e conoscenze nell’allevamento, ma ci siamo immersi in questo nuovo stile di vita. Mi svegliavo presto la mattina per nutrire e abbeverare gli animali, mungere le capre e prepararmi per la scuola, per poi occuparmi degli animali fino a tarda sera. Abbiamo letto libri sull’argomento, partecipato alle riunioni del Farm Bureau e siamo entrati a far parte del club agricolo 4-H, dove ho seguito corsi di tiro sportivo, corsi su polli e lama da esposizione, orticoltura e agnelli da mercato.

Ho visto il mio agnello da mercato come un investimento gratificante. Mi erano stati offerti $300, e per un tredicenne quei soldi erano molti e, infatti, volevo assolutamente vincere. Ma anche le vittorie di successo possono avere un caro prezzo.

C’è una tradizione non ufficiale per i/le bambin* che vendono gli animali da mercato, ovvero viene lasciato loro del tempo per poter dire loro addio prima che vengano trascinati sul camion insieme agli altri animali impauriti. Chi alleva animali passa molto tempo con loro, più di chiunque altra persona. Li vedono dalla mattina fino alla sera e si precipitano in loro soccorso quando sono feriti o hanno bisogno di cure mediche. Tuttavia, per coloro che passano il tempo affermando di entrare in empatia e di prendersi cura dei propri animali, la realtà è che tutto si riduce poi a quell’unico affare: ovvero proteggerli e farli crescere al solo scopo di ucciderli.

Allevare animali è sempre stato e sempre sarà pieno di violenza – è insito nella sua stessa definizione. Sebbene tutti gli esseri umani siano capaci di provare compassione e cura, non ci sono dubbi sull’entità della violenza presente negli allevamenti, dalla più piccola fattoria come la nostra fino agli enormi allevamenti industriali. Dagli allevamenti intensivi agli animali da cortile, le stesse pratiche crudeli e la mancanza di rispetto per i diritti degli animali sono all’ordine del giorno.

Ecco un esempio che proviene dal nostro piccolo allevamento. Tutte le capre avrebbero avuto le loro corna naturali se non fosse che, a poche settimane dalla loro nascita, venivano regolarmente ridotte ad un cerchio di cenere usando un decornatore, un dispositivo che si riscalda a 540 gradi Celsius. Il sacco scrotale degli animali destinati alla carne veniva invece legato con un elastico, così da interrompere lentamente la circolazione, per effettuare una prolungata e dolorosa castrazione. Ho un ricordo nitido e pungente di un bracciante che si era offerto volontario per castrare un gatto. Lo ha fatto senza l’uso di anestetici, infilando il gatto a faccia in giù in uno stivale e usando il suo bisturi per castrarlo, totalmente indifferente alle urla terrorizzate dell’animale e al dolore che gli stava provocando.

Molte persone difendono gli animali ‘da allevamento’, sostenendo che queste azioni abbiano un senso. Ma come ex allevatore, che ha cercato a lungo di giustificare il modo in cui trattava gli animali, posso affermare con certezza che la risposta è un clamoroso “non è vero”! Allevare animali è un processo spietato per gli animali dal momento in cui vengono concepiti, allevati forzatamente fino al momento in cui vengono mandati al macello. I lavoratori dei mattatoi tagliano la gola alle loro vittime, spesso insensibilmente e goffamente, e sembrano apparentemente immuni alla paura e alla prolungata sofferenza che sperimentano questi esseri senzienti.

L’allevamento non è una realtà semplice e gli allevatori fanno ciò che possono per tenere le proprie emozioni lontane lungo tutto il processo. C’è un condizionamento sociale fin da quando si è piccol*. I genitori infatti confortano i/le loro bambini/e rassicurandoli/e che è tutto ‘normale, naturale e giusto’. Ma è una follia. Se può esserci qualche forma di dignità nell’allevamento, certamente non è rispettata negli animali. Per loro non ci sono vie di scampo, è tutto crudele, insensibile, violento, totalmente insostenibile e completamente sostituibile con alternative vegan più sane, sostenibili e cruelty free.

Ho dovuto aspettare fino all’arruolamento nell’esercito USA per riflettere e considerare le mie azioni nei confronti degli animali che allevavo, e poiché mi sentivo incapace di perdonare o difendere le mie azioni, ho deciso di cambiare. Nonostante non allevi più animali, ritengo che sia vitale per un ex allevatore denunciare le ingiustizie che ha commesso e utilizzare le proprie conoscenze ed esperienze nel settore per discutere e far conoscere questo sistema. La comunità vegana include persone che in passato allevavano, cacciavano, pescavano e lavoravano nei mattatoi.

Ci sono voluti diversi anni per vedere la luce e trasformare la mia vita da allevatore a persona vegana e per diventare un difensore degli animali, ma fortunatamente è successo. Tuttx possono cambiare, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà, ovvero che questa crudeltà nei confronti degli animali è sbagliata e ingiustificata, e nel profondo della loro coscienza gli allevatori lo sanno… perché conoscono bene la paura degli animali e il loro desiderio di vivere! Non è mai troppo tardi per mettere in atto un cambiamento positivo per gli animali.

Quindi se stai leggendo questo blog e solitamente tendi ad essere riluttante di fronte ad attivist* vegan, o a dubitare delle loro conoscenze in merito all’allevamento, sappi che qualsiasi attivista vegan potrebbe saperne molto più di te.


Simon Plazolles-Hayes is now Social Media Coordinator for GenV.

Simon Plazolles-Hayes è un ex allevatore, oggi difensore dei diritti degli animali e coordinatore dei Social Media per GenV.

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